La responsabilità politica c’è, perché i dirigenti coinvolti hanno avuto nomina e fiducia e non si può tacere davanti a una certa arroganza nella gestione della cosa pubblica, a discapito delle tasche dei cittadini che, in questo periodo storico, a Catania, soffrono per la carenza di lavoro, davanti ai giovani che hanno difficoltà a crearsi un futuro, a costruirsi una casa”.

Lo sostengono gli indipendentisti del movimento ‘Siciliani Liberi’ a proposito dell’operazione ‘Garbage Affair’ condotta dalla Dia che ha portato all’arresto di imprenditori e dirigenti del comune di Catania accusati di avere stretto un patto per pilotare un appalto di 350 milioni di euro nel settore dei rifiuti.

Il distretto di Catania dei ‘Siciliani Liberi’ non ritiene soddisfacente “la risposta del sindaco Enzo Bianco sui gravissimi fatti emersi dall’inchiesta”. E “per il rispetto e la dignità di Catania, dei catanesi tutti”, il movimento chiede al sindaco Bianco “di dare le sue immediate dimissioni”.

Pur prendendo atto che non ci sono responsabilità penali accertate da parte del sindaco, per gli indipendentisti, “resta in piedi la responsabilità politica derivante dal rapporto di fiducia piena e costante con i dirigenti coinvolti, a carico dei quali emerge un quadro di gravissime responsabilità e utilizzo del comune per interessi privati davvero squallidi”.

“Prima ancora del rapporto di fiducia tra i dirigenti e il sindaco – sostiene il distretto di Catania di SL – qui necessita considerare il rapporto di fiducia tra i cittadini catanesi e l’amministrazione comunale, proprio in questi giorni in cui noi tutti residenti in città abbiamo assolto al pagamento del tributo che, ricordiamo, è applicato con le massime aliquote possibili, a fronte di un servizio reso alla città, in modo inefficiente e che ha portato degrado e spazi di inciviltà”. Per SL “sapere che l’utilizzo dei tributi possa essere servito indirettamente a comprare pc o favorire figli delle parti in causa o fidanzati cui dare un lavoro o una casa quando i nostri figli emigrano con specializzazioni e lauree in ogni parte del mondo, è inaccettabile e oltraggioso nei confronti di chi compie il proprio dovere di cittadino ogni giorno”.