“Il quadro di incertezza delle valutazioni del governo nazionale nazionali congiuntamente ai dati non propriamente confortanti della diffusione dell’epidemia in Sicilia e in provincia di Catania, fanno ritenere necessario lo slittamento almeno a fine mese della data per il rientro in classe degli studenti di secondo grado”. A dirlo è il sindaco di Catania Salvo Pogliese.

Il sindaco etneo  reputa “assolutamente opportuno rinviare questo momento di ripresa delle attività scolastiche”. “Sono certo – dice – che il governo regionale con il supporto degli esperti della sanità, saprà individuare scelte e percorsi condivisi per rendere compatibili in tutta la Sicilia, le soluzioni più idonee per la tutela della salute con quelle dell’indispensabile svolgimento in presenza delle attività didattiche”. Lo ha detto il sindaco di Catania Salvo Pogliese in vista dell’approssimarsi della data dell’11 gennaio originariamente stabilita per la ripresa delle lezioni nelle scuole medie di secondo grado”.

Protesta intento un gruppo di studenti davanti l’Ufficio scolastico regionale di Catania, come accade anche in altre città d’Italia. Da Torino a Catania, passando per Milano, Roma e decine di altre città, gli studenti si sono mobilitati questa mattina di fronte alle scuole superiori e gli uffici scolastici regionali con striscioni e megafoni. Nel giorno in cui si sarebbe dovuti rientrare in presenza il messaggio degli studenti e del Fronte della Gioventù Comunista, organizzazione promotrice delle iniziative, è netto: “Il clima di incertezza nelle scuole è inaccettabile, a pagarne le conseguenze saranno migliaia di studenti esclusi dal diritto allo studio”.

Quello che chiedono gli studenti è di poter rientrare a scuola in sicurezza. “Per le aziende e i settori produttivi – dichiara Fabrizio Russo, responsabile scuola del FGC di Catania – si è subito deciso che si sarebbe fatto tutto il possibile per tenerli aperti, nonostante il mese di novembre sia stato quello con il più alto numero di morti dall’inizio della pandemia, mentre le scuole rimangono chiuse senza prospettive per diritto allo studio e per un’apertura sicura”.