Invade strada e marciapiedi con tavolini e sedie senza alcuna autorizzazione, denuncia e multe per la titolare di un ristorante nel centro di Catania. La polizia, intervenuta con a supporto colleghi e vari altri ispettori di enti proposti, ha sgomberato uno spazio occupato abusivamente di ben 300 metri quadrati.

Nessuna  autorizzazione

Ad entrare in azione i poliziotti della squadra amministrativa del commissariato centrale che hanno effettuato un approfondito controllo ad una nota attività di ristorazione. Il locale si trova nelle immediate adiacenze della stazione ferroviaria. La titolare del ristorante è stata denunciata perché, senza alcun titolo autorizzatorio, aveva occupato l’intero marciapiede antistante l’ingresso del locale. E questo, di fatto, impediva la libera circolazione da parte dei pedoni. Ad essere stati collocati tavolini e sedie su una superficie di circa 300 metri quadrati, delimitata da pannelli in plexiglas portafioriere.

Il provvedimento

Alla luce delle contestazioni gli agenti hanno provveduto al sequestro di tutto il materiale, quindi 50 tavolini, 200 sedie e 14 pannelli. Quindi si è ripristinato lo stato originario dei luoghi. Oltretutto sono state riscontrare altre irregolarità con conseguenti sanzioni per un ammontare complessivo di circa 4 mila euro. Le violazioni hanno riguardato il decreto legislativo 81 del 2008 sulla sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro. Riscontrata poi la mancata tracciabilità di prodotti ittici e difformità in planimetria. Sono in corso ulteriori approfondimenti ed accertamenti.

Il contesto dell’attività

Una verifica che si inserisce nell’ambito di una più ampia attività condotta dagli stessi agenti nel territorio di competenza e, in particolare, nella zona del centro storico cittadino. Tutto questo per verificare il rispetto delle normative mirate a salvaguardare la salute pubblica e a garantire la tutela dei lavoratori da parte dei titolari di tali esercizi commerciali. Al controllo, con il supporto della locale polizia ferroviaria e con gli operatori della polizia scientifica che ne hanno documentato le varie fasi, ha preso parte anche personale dell’ufficio igiene pubblica dell’Asp, gli ispettori Spresal e quelli dell’ispettorato del lavoro.

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