I Carabinieri della Stazione di Grammichele (CT), e di Catania Nesima, hanno arrestato i catanesi Antonino Rapisarda, 68 anni, e Antonino D’Urso, 32 anni, poiché ritenuti responsabili del concorso in truffa, sostituzione di persona e resistenza a pubblico ufficiale.
I due si erano appropriati dell’identità commerciale di una ditta di Grammichele preposta alla vendita di prodotti alimentari – attività cessata nel gennaio 2020 – utilizzandone la partita Iva per porre in atto una serie di truffe. Creando ad arte un indirizzo mail con il cognome dei veri proprietari dell’attività commerciale e usando delle schede telefoniche intestate a cittadini extracomunitari contattavano dei grossisti di prodotti alimentari per l’acquisto di forniture da rivendere al dettaglio. Ma si trattava di una truffa.
In particolare hanno ricostruito una di queste, commesse in danno di un grossista di vini della provincia di Agrigento, cui i malviventi hanno richiesto ed ottenuto, nel giro di pochi giorni, due distinte partite di vino: la prima del valore di circa 1.300 euro, mentre l’altra di circa 2.600 euro.
Acquisti effettuati tramite l’invio via mail di copia di due bonifici – ovviamente falsi – che inducevano in errore il commerciante il quale, avendo già eseguito la prima consegna, si stava preparando a far partire il corriere per la seconda spedizione comprendente 510 bottiglie di vino. Ma questa volta a bordo del mezzo di trasporto saliva anche un carabiniere seguito dai colleghi sulle autovetture civetta, tutti diretti a Catania, precisamente in via Alessandro La Marmora, luogo in cui era stata concordata la consegna.
Giunti sul posto, dopo alcune telefonate fatte da uno dei due uomini, all’autista del mezzo, per meglio indicargli l’esatto punto dove avrebbe dovuto scaricare la merce, si presentavano i due i quali, dopo essersi guardati bene intorno, stavano per iniziare a scaricare i colli quando si sono visti materializzare intorno i carabinieri. Una volta che si sono visti circondati, sono fuggiti tentando di nascondersi tra le autovetture in sosta, dietro le quali gli operanti li hanno stanati ed ammanettati.
I militari hanno recuperato e sequestrato un tablet con all’interno immagini con riproduzioni di false carte di identità, una Sim utilizzata per contattare il fornitore ed intestata ad un extracomunitario e 2 telefoni cellulari. La merce è stata restituita all’azienda produttrice, mentre i due arrestati sono stati messi ai domiciliari.
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