La seconda sezione penale della Corte d’appello di Catania, accogliendo anche la richiesta della Procura generale e del collegio di difesa, ha revocato la confisca della Ruggeri Trasporti srl e di un’altra ditta individuale riconducibili a Francesco Ruggeri e ai suoi due figli, Giuseppe e Piero. I giudici hanno invece confermato il provvedimento di confisca per due immobili a Lentini (Siracusa) che non erano di proprietà dei tre.

La vicenda nel 2o2o

Secondo quanto ricostruito dalle carte processuali, la vicenda risale a tre anni, quando nel  2020 il Tribunale di Catania, su richiesta della Dda, aveva disposto il sequestro delle due aziende, operanti a Lentini, ritenendole nella disponibilità di Filadelfo Emanuele Ruggeri, figlio di un fratello di Francesco, ergastolano che avrebbe avuto un ruolo apicale nel clan Nardo legato alla ‘famiglia’ di Cosa nostra Ercolano-Santapaola. Nell’ottobre dello scorso anno il Tribunale aveva disposto la confisca delle due aziende, per il sospetto di vicinanza a Cosa Nostra.

“Capitali leciti nelle loro aziende”

Francesco, Giuseppe e Piero Ruggeri, assistiti dagli avvocati Carmelo Peluso, Luigi Latino e Santi Terranova, spiega il collegio di difesa, “hanno dimostrato che le loro aziende sono state costituite con capitali leciti e la loro crescita è da attribuire unicamente al duro lavoro svolto da oltre trent’anni e all’apporto di capitali leciti” e che “due collaboranti di giustizia, già appartenenti al clan Nardo di Lentini, hanno ribadito la loro netta estraneità alla consorteria”.

La revoca della confisca per le due aziende

La Corte d’appello di Catania, ritenendo che siano emersi elementi tali da far ritenere che le imprese dei Ruggeri non
siano riconducibili a terzi né sotto il profilo dell’inserimento di capitali illeciti, né sotto quello gestionale, ha riformato la sentenza di primo grado revocando la confisca delle due aziende, disponendone le restituzione agli aventi diritto e ha confermato nel resto il provvedimento del Tribunale.

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