“La corte d’appello di Palermo, sezione prima, ribaltando la decisione in precedenza assunta dalla Corte d’appello, sezione terza di Palermo, pronunciandosi a seguito di rinvio della Cassazione, ha accolto la domanda di riparazione per ingiusta detenzione formulata da Bruno Contrada, assistito dall’avvocato Stefano Giordano, riducendo però l’entità dell’indennizzo a 285.342 euro”. Lo rende noto con un post l’avvocato Stefano Giordano, difensore dell’ex dirigente del Sisde, Bruno Contrada.
L’accusa
Lo scorso 27 gennaio l’accusa, rappresentata dai sostituti procuratori generali Carlo Marzella e Umberto De Giglio aveva sostenuto l’infondatezza della domanda di ingiusta riparazione richiedendo il rigetto dell’istanza di risarcimento davanti al collegio presieduto da Adriana Piras, a latere Mario Conte e Luisa Cattina, che, invece hanno accolto l’istanza della difesa riducendo la cifra correa del risarcimento da 667 mila a circa 282 mila euro.
Il procedimento
Il procedimento era ritornato a Palermo dopo che, nel giugno dell’anno scorso, la Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso della difesa, aveva annullato con rinvio l’ordinanza con la quale la Corte d’Appello di Palermo aveva rigettato la domanda di riparazione per ingiusta detenzione formulata nell’interesse di Bruno Contrada per la pena sofferta dopo che la la sentenza di condanna era stata dichiarata ineseguibile e improduttiva di effetti penali dalla Cassazione del 2017.
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