La Procura di Catania ha firmato l’avviso di conclusione indagine dell’inchiesta ‘Garbage affair’ sulla gestione di un appalto pubblico da 350 milioni di euro per la raccolta dei rifiuti su cui indaga la Dia.

Il provvedimento, scrive il quotidiano La Sicilia, emesso dai sostituti procuratori Fabio Regolo e Alessandra Tasciotti, riguarda gli imprenditori romani Antonio e Francesco Deodati; l’ex responsabile dei procedimenti della direzione Ecologia e Ambiente del Comune, Orazio Stefano Fazio; l’allora direttore della direzione Ragioneria generale provveditorato ed economato del Comune, Massimo Rosso; il dipendente del consorzio Senesi spa-Eco.Car. e uomo di fiducia di Antonio Deodati, Antonio Natoli; il responsabile unico del procedimento di gara del dicembre 2016, Leonardo Musumeci; e il dipendente comunale, “sorvegliante” di Ecologia e Ambiente, Salvatore Catanzaro. Indagata anche la Eco.Car. srl società con sede legale a Latina.

Al centro dell’inchiesta, riassunta nelle otto pagine del provvedimento dei Pm, una controversa assegnazione dei lavori per la raccolta dei rifiuti a Catania che dopo un intervento del Tar ha sospeso il vecchio appalto valido fino al 2016 e ne ha realizzato uno ‘ponte’ visto che tre gare erano andate deserte Un appalto da circa 350 milioni di euro in tre anni.

E su quello, sostiene la Procura, avevamo messo occhi e mani aziende del settore, con passaggi di società, irregolarità amministrative non riscontrate da funzionari comunali compiacenti, che, emerge da indagini della Dia, ottenevano regali costosi, come il pagamento dell’affitto di una casa a Roma, e assunzioni nelle società degli imprenditori indagati.

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