“Apprendiamo, ma senza stupore, della polemica di chi essendo stato protagonista del disastro del Consorzio autostrade siciliane, che oggi cerca di rifarsi una verginità. Ci riferiamo all’onorevole Beppe Picciolo, epigone di una delle peggiori stagioni di trasformismo.

LEGGI QUI LA LETTERA APERTA DI BEPPE PICCIOLO A MUSUMECI

“Ricordo che solo a febbraio abbiamo assunto la responsabilità del CAS e lo abbiamo accompagnato, passo dopo passo, sulla via per tirarsi fuori dal baratro di scandali, sperperi e inefficienze. Eccovi i fatti”.

E’ durissima la replica dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, a seguito delle critiche dell’ex deputato Ars peloritano sulla gestione autostradale isolana. L’esponente del Governo Musumeci ne approfitta per tirare le somme: “In 9 mesi abbiamo preso per mano il CAS, quasi come fosse un bimbo, lungo un percorso di razionalizzazione, responsabilizzazione ed efficientamento. Abbiamo proceduto innanzitutto a rimettere ordine sulle autostrade partendo dal decoro e dal verde: da Rosolini a Taormina fino al tratto tirrenico, sporcizia e piante fuori controllo finivano per precludere le corsie di marcia. Oggi ampi tratti dell’A18 e dell’A20 sono stati recuperati, restituendo agli automobilisti un senso di ordine”.

SEGNALETICA, GALLERIE, VIADOTTI.

“Mancava la segnaletica orizzontale e tutta l’A18 è stata sottoposta a un intervento di ripristino, da San Gregorio a Tremestieri. Vi erano ben quattro gallerie chiuse al traffico come la Sant’Alessio, la Campofelice, la Tindari e la Capo d’Orlando. Oggi le abbiamo tutte riaperte. Da Rosolini in su abbiamo consolidato importanti viadotti come il S. Stefano, il S. Antonio e il Tarantonio, di pari passo con la messa in sicurezza di gallerie come la Velardi e la Taormina (uscita), tutte restituite alla fruizione dei viaggiatori. Abbiamo completato inoltre i lavori della galleria S. Antonio, mentre per le gallerie Taormina e Giardini, dopo esserci occupati della manutenzione straordinaria, ci siamo accorti che serve una più ampia opera di messa in sicurezza a garanzia dell’incolumità dei viaggiatori. Abbiamo preferito questa soluzione per evitare disagi e rischi agli utenti e purtroppo, per altri 30 giorni, le gallerie resteranno chiuse. Vi erano infine ben 15 gallerie da tempo al buio: a tutte abbiamo restituito l’illuminazione”.

SVINCOLI E GARE PAVIMENTAZIONE.

“Analoga attenzione abbiamo dedicato agli svincoli come Tusa, S. Stefano di Camastra e Villafranca Tirrena, tutti sistemati, mentre dopo quattro anni siamo riusciti a far ricominciare i lavori allo svincolo “Maremonti” a Canicattini Bagni, sulla Siracusa-Gela, che non sarà più un’incompiuta. Non stiamo poi ad elencare tutti i vari interventi di manutenzione mirata della pavimentazione autostradale. Il 12 dicembre si svolgerà la gara per la pavimentazione da Villafranca a Rometta e viceversa, per eliminare anche dei restringimenti. Entro la metà di febbraio andranno in gara 60 milioni di lavori, tra cui 60 km di pavimentazione fra Giarre e Tremestieri e altrettanti da Rometta a Furiano. 8 milioni – aggiunge Falcone – sono impegnati per i pannelli a messaggistica variabile, gli stessi by-pass e la collocazione di moderne barriere di sicurezza per circa 30 km. Ad aprile pubblicheremo anche le gare per l’ammodernamento delle gallerie Calavà, Cicero e di altre 11 gallerie più piccole, così come prescrive la normativa comunitaria”.

VIADOTTO RITIRO-FRANA LETOJANNI.

“Abbiamo rianimato con grande fatica il travagliato intervento sul viadotto Ritiro, confidando ora che non si verifichi il cedimento finanziario dell’azienda appaltatrice. Inoltre, proprio ieri – aggiunge Marco Falcone – è finalmente arrivato l’ultimo parere del Comitato tecnico-amministrativo sull’appalto per la frana di Letojanni e dunque, non appena il Ministero dei Trasporti ci darà l’autorizzazione, potremo mandare in gara – entro la seconda metà di gennaio – la ricostruzione di quel tratto di autostrada con due gallerie”.

TAGLIO AL DEBITO E MANUTENZIONE.

“Insomma, potremmo fermarci a raccontare ancora quanto fatto, tantissime cose, e vorrei ricordare solo che a marzo 2018 al CAS non si pagavano neppure gli stipendi. Oggi, dopo otto mesi, viaggiamo con una liquidità di cassa costante che supera i 20 milioni di euro. Avevamo un debito di 700 milioni di euro ma in questi mesi abbiamo messo a segno cause vinte e transazioni facendo risparmiare all’ente oltre 350 milioni. L’avessimo detto prima, ci avrebbero preso tutti per folli. Dal 2019 – conclude l’assessore Falcone – il CAS potrà compiere in maniera programmatica ben 30 milioni di manutenzione ordinaria l’anno. Questi, realtà alla mano, sono i risultati del nostro Governo e chi dice diversamente o non li vede oppure è in malafede”.