Il Catania è più vivo che mai e annienta senza se e senza ma la Cavese al Massimino. Un 4 – 0 netto, rotondo, che salva almeno per il momento, se mai ce ne fosse bisogno, la panchina del tecnico Andrea Sottil. Nonostante il passivo finale la Cavese soprattutto nella prima metà dei 45 minuti iniziali si è resa discretamente pericolosa.
A sbloccare il risultato che permette di rendere tutto facile è Manneh il quale sfrutta un assist di Curiale per insaccare alle spalle dell’estremo difensore Vono. La prima frazione si conclude con un Catania superiore nel palleggio e una squadra avversaria pericolosa in diversi frangenti sulle ripartenze.
Nella ripresa sono bravi gli etnei a sfruttare il vantaggio, far scoprire la Cavese e colpire al 25′ minuto con l’idolo dello stadio, Ciccio Lodi, molto freddo dal dischetto. Passa davvero poco ed è il bomber Marotta a portare tutti sul 3 – 0. I rossoblu sono scatenati e Manneh si regala una doppiatta. 4 – 0. Tutto finito? Assolutamente no! A un paio di minuti dal fischio finale c’è tempo per il pokerissimo firmato Calapai. Una vittoria che vale il momentaneo terzo posto in classifica e permette a Trapani e Juve Stabia, altrettanto vincenti, di non andare in fuga.
Proprio i ragazzi di italiano oggi sono bravi a non cadere nella trappola del fanalino di coda: la Paganese. Dopo un primo tempo ben giocato e a tratti dominato, è Aloi a sbloccare al secondo minuto della ripresa. Dambros raddoppia dopo cinque minuti e la vittoria pare ipotecata.
La squadra di casa, in realtà, ha un sussulto con Cesaretti e accorcia le distanze. E’ solo un’illusione: Nzola insacca e porta i granata sull’1 – 3. Secondo posto in classifica dietro la Juve Stabia che permette ai siciliani di concludere al meglio il 2018. Un traguardo che a inizio stagione, sembrava quantomeno difficile da raggiungere. Merito di un organico che segue in tutto e per tutto un tecnico intelligente in panchina tanto quanto lo era in campo.
Alle 16:30 scenderà in campo il Siracusa in un match proibitivo contro il Catanzaro in Calabria.
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