Sono stati presentati dal gruppo imprenditoriale Sicilia Discounts Scarl i bilanci 2015. “Operazione straordinaria” è il titolo scelto quest’anno per l’evento, che si è svolto a EtnaFiere, il centro fieristico e congressuale di Etnapolis, a Belpasso.
I saluti agli intervenuti sono stati portati da Roberto Abate (presidente di Sicilia Discounts), che ha evidenziato la necessità assoluta di collaborazione e l’importanza della massima sinergia possibile in un sistema comunque rodato, che coinvolge anche istituti di credito, assicurativi e fornitori.
Giovanni Cavalieri (presidente della Ergon Scarl di Ragusa) ha poi presentato l’evento in sé, spiegando l’operazione capitalizzazione (21.5 milioni di euro il suo valore) e la sua logica.
“Ormai Sicilia Discounts è una vera e propria impresa e quindi non può più avere conti tendenti allo zero finale. Oltre alla capitalizzazione, si è anche pensato al giusto ricambio generazionale, con il rinnovo degli organi amministrativi, portato a termine coniugando il rinnovamento con una ferma identità e con la coerenza di sempre”.
Valentina Capone (direttore generale della Commerciale Gicap Spa di Messina) ha invece avuto il compito di illustrare il bilancio “consolidato” del gruppo. “Prendendo coscienza che lo scenario esterno è sostanzialmente lo stesso degli anni passati”, ha dichiarato la Capone, “e che il mercato è in continua evoluzione, anche il consorzio ha deciso di evolversi e di rafforzarsi, puntando al futuro. Da qui l’immagine utilizzata per rappresentare l’evento sul nostro invito, una bussola orientata verso il 2017″.
Fra i numeri di rilievo illustrati dalla Capone, “i ricavi (in crescita), a oltre un miliardo e 177 milioni di euro, i dipendenti (pure in crescita) a 3.252 unità, e i punti vendita: 193 quelli diretti e 266 quelli affiliati”.
Dal canto suo, Roberto Pennisi (professore ordinario di Diritto commerciale presso l’Università degli Studi di Catania, nonché direttore del Dipartimento di Giurisprudenza) ha discusso su “La governance dei gruppi e delle società consortili”.
“Le regole della governance dei gruppi”, ha spiegato Pennisi, “sono in primo luogo deducibili dalla stessa norma sulla responsabilità, l’art. 2497 c.c. che, pur essendo una norma sanzionatoria, ha anche riflessi organizzativi, altre volte di norme a carattere autonomo rispetto a quella dell’art. 2497 c.c.”.
“Certo si tratta di una disciplina incompleta”, ha proseguito Pennisi, “ma resta il fatto che queste norme di carattere organizzativo prescrivono le condizioni di legittimità del comportamento dei soggetti che operano nell’ambito del gruppo e la violazione di esse è talvolta assistita da sanzione autonoma rispetto a quella dell’art. 2497 c.c. (così è disposto ad es. dall’art. 2497 bis, comma 2 c.c., per la violazione dell’obbligo di iscrizione nel registro delle imprese). In altre parole, il rispetto delle condizioni poste dal capo IX determina anche il corretto esercizio del potere derivante dal controllo e, se mai fosse rimasto qualche dubbio sul punto, legittima l’esercizio dell’attività di direzione”.
Di “necessità di una “operazione straordinaria” per riallacciare il rapporto di fiducia con banche e fornitori” ha parlato Stefano Tropea (direttore commerciale di Sicilia Discounts), che ha illustrato “La politica di sviluppo del gruppo consortile”. Una politica pensata nell’arco temporale di tre anni (2017-2019).
“La quota di mercato del discount in Italia”, ha evidenziato Tropea, “è del 14.5%, in Sicilia del 24.8%, quasi il doppio. Andamento ottimo anche per le nuove aperture di discount nell’Isola. Ed è così che Ard, pur presente solo in regione, risulta essere il nono gruppo nazionale. Un risultato basato su scelte precise di politica commerciale, scelte che hanno pagato, dai prezzi ribassati ai buoni spesa, dai concorsi a premio alla media strategy”.
All’economista Antonio Pogliese (Studio Pogliese) è toccato il compito di concludere. “Dopo 22 anni dalla costituzione del consorzio”, ha spiegato Pogliese, “si sono create le condizioni finalizzate, principalmente, a capitalizzarlo e a dotarlo di una nuova governance anche nel cambio generazionale. È infatti acclarato che ciò che poteva andare bene 22 anni or sono non è detto che possa andare più bene nel 2016. La capitalizzazione del consorzio era un’esigenza avvertita da tempo, stante l’irrilevanza del proprio capitale netto a fronte del significativo valore delle vendite. Ovviamente, la scelta ha lo scopo dichiarato di garantire la stabilità del gruppo e proiettarlo, con un ruolo da protagonista, nello scenario commerciale futuro”.
Pogliese ha poi concluso evidenziando “il posizionamento importante del consorzio su base nazionale, pur operando questo in una sola regione”.
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