Ci sono terreni per 2500 metri quadrati, una lussuosa villa con piscina, una società di impianti idraulici (“La Nuova Idraulica dell’Etna di Cernea Ana Liliana) e una che gestisce i servizi di autorimessa (La “Etna Parking Multiservizi Soc. Cooperativa”) nel patrimonio accumulato da Antonino Castorina, 63 anni. Un ‘tesoro’ da un milione e 700 mila euro confiscato dalla Dia di Catania a Castorina esponente di spicco, a Santa Venerina, del clan Santapaola-Ercolano. Il provvedimento di confisca è stato eseguito dopo la decisione della Corte di Cassazione.
Castorina annovera numerosi precedenti penali per gravi delitti (rapina in concorso, furti in concorso, violazioni delle norme sul controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi, detenzione illegale di armi, ricettazione, rissa, lesioni, estorsioni continuate in concorso) commessi già a partire dagli anni ’70.
Arrestato per associazione mafiosa nell’ambito delle operazioni “Ciclope” e “Dafne”, rispettivamente nel 1996 e 1997, è rimasto in carcere dal 1998 al 2006, per poi scontare la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.
Nel 2000, è stato condannato dalla Corte di Assise di Appello ad 11 anni e 2 mesi di reclusione, con sentenza divenuta irrevocabile nel 2002.
Uno dei suo figli, Filippo, accusato di avere sostituito il padre mentre quest’ultimo era in prigione, è stato arrestato nel 2001 nell’ambito dell’operazione “Euro racket”, rimanendo detenuto fino al 2004.
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