La Procura di Catania, nell’ambito delle indagini a carico di un 42enne di Viagrande (CT), indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione, ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Catania, l’emissione a suo carico della misura cautelare degli arresti domiciliari, successivamente aggravata dopo soli 3 giorni da quella in carcere. Entrambi i provvedimenti sono stati eseguiti dai Carabinieri della Stazione di Viagrande.

Le violenze ai genitori

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati specializzati sui reati che riguardano la violenza di genere hanno fatto luce sulle condotte poste in essere dall’uomo, che si sarebbe reso responsabile di continui episodi di violenza fisica e psicologica nei confronti del padre e della madre, rispettivamente di 71 anni lui e 64 lei. Il 42enne, da anni tossicodipendente, sarebbe andato ogni giorno a casa dei genitori per la solita richiesta di denaro, circa 30-50 euro, necessari per l’acquisto della droga.

Dilapidati oltre 30 mila euro

Gli anziani genitori, spaventati per l’aggressività del figlio, spesso non gli avrebbero aperto la porta di casa, preferendo invece consegnargli i soldi attraverso un secchio, fatto scendere con un cavo dal balcone in strada. Nonostante questo l’uomo, che in breve tempo avrebbe dilapidato tutti i risparmi della famiglia, per un totale di circa 25-30.000 euro, in preda a forti attacchi d’ira, durante tali occasioni avrebbe comunque colpito con delle pietre le finestre dell’appartamento, poiché frustrato dall’impossibilità di raggiungere fisicamente il padre e la madre.

Dai domiciliari al carcere

L’uomo è stato quindi arrestato e messo ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, in un’abitazione diversa da quella dei familiari. Dopo solo qualche giorno però, i militari hanno accertato l’assenza del 42enne dalla propria abitazione. Sono quindi scattate subito le ricerche, che hanno consentito di rintracciare l’uomo mentre stava rincasando, dopo aver passeggiato tranquillamente per il centro cittadino. Il Gip così ha aggravato la misura cautelare nei suoi confronti, disponendo il carcere.