La sorpresa che guasta la Pasqua catanese è lo stop alla nuova pista di Fontanarossa. Un niet, quello del Governo centrale, che tarpa le ali al più importante scalo aeroportuale del sud e che di fatto non riconosce l’aeroporto di Catania fra quelli considerati “prioritari”.

L’intervento dell’amministratore delegato di SAC, Nico Torrisi, è trinciante: “Chi frena o dice no allo sviluppo dell’Aeroporto di Catania non solo condanna all’immobilità un territorio, ma si rende strumentalmente responsabile del mancato sviluppo sociale, culturale ed economico di una intera comunità, già gravata dalla marginalità geografica e dalla storica assenza di adeguati collegamenti ferroviari”.

Per il momento si attendono di conoscere le valutazioni che hanno portato il Mit a questa decisione, ma alle falde dell’Etna si sta cercando di correre ai ripari. Il sindaco Enzo Bianco ha chiesto ed ottenuto una riunione con il ministro Delrio alla quale prenderà parte anche una delegazione di SAC: “Al Governo chiederemo – ha detto Bianco – di valutare con la dovuta attenzione, coerentemente con gli impegni assunti, quest’opera strategica. E sono certo che Catania e il suo aeroporto avranno come sempre l’attenzione che meritano”.

Ma i malumori scatenati dalla decisione romano sono palpabili: “Dopo tanti impegni e Patti solenni per lo sviluppo di Catania, sarebbe decisamente contraddittorio che il Governo dimostri di volere snobbare l’aeroporto Fontanarossa escludendo il progetto per la seconda pista dall’elenco delle opere prioritarie. Questo significa negare occasioni di lavoro!”, dicono il commissario regionale della UilTrasporti, Agostino Falanga, e il segretario generale della Uil di Catania, Fortunato Parisi

E anche dalla Cisl, attraverso il segretario Maurizio Attanasio, chiede alla politica isolana un sussulto: “Dia un segnale di responsabilità facendosi portavoce degli interessi dei siciliani. A livello locale, occorre far ripartire la contrattazione territoriale e la concertazione per l’aeroporto di Fontanarossa”.

Critica anche la Ugl di Catania con il segretario territoriale Giovanni Musumeci ed il segretario provinciale di Ugl trasporto aereo Mario Marino: “E’ evidente come in un sol colpo il governo abbia voltato le spalle a Bianco e Crocetta, declassando improvvisamente il progetto tra quelli “da rivedere”. Se da una parte le ragioni possono essere condivisibili, dall’altra non si comprende come solo ora ci accorge della necessità di rivedere costi e compatibilità con il territorio”.