Gli studenti delle scuole catanesi tornano a mobilitarsi ‘invadendo’ le Presidenze e consegnando ai presidi un elenco  di quelli che sono i problemi della scuola oggi, che ogni giorno gli studenti sono costretti a vivere: dall’alternanza scuola-lavoro, che toglie solo ore di studio agli studenti, ai termosifoni che non funzionano.

Oggi, 17 marzo, è stata indetta una giornata di sciopero nazionale del comparto scuola, da tutti i sindacati di base.

Un promemoria per ricordare – sottolinea il Coordinamento studentesco etneo – sia ai Presidi che agli studenti stessi, che i problemi delle scuole non iniziano e non finiscono in autunno, ma continuano ad esistere per tutto l’anno.

Dagli elenchi sono uscite moltissime richieste: problemi strutturali delle scuole, bagni e servizi non sempre adeguati, parti di strutture non a norma, riscaldamenti non funzionanti. O anche problemi legati strettamente alla didattica: l’alternanza scuola lavoro, che in moltissime scuole è stata organizzata veramente male e che obbliga gli studenti a lavorare, invece di studiare, senza però che quello il lavoro che stanno svolgendo sia in nessun modo né formativo né tanto meno inerente col percorso di studi.

Tutto questo all’interno di una importantissima giornata di sciopero, in cui le organizzazioni sindacali Unicobas Scuola, Cobas-Comitati di base della scuola, Usb Unione sindacale di base, Anief, Feder Ata, Cub Scuola università ricerca e Orsa hanno proclamato lo sciopero nazionale per l’intera giornata.

Per chiedere di potere gestire la mobilità con titolarità su scuola e non su ambito, ponendo fine agli incarichi triennali non rinnovabili decisi dal preside, per ridefinire l’organico e assumere i precari docenti ed Ata con almeno 36 mesi di servizio su tutti i posti disponibili in organico di diritto e di fatto, ma anche per eliminare l’inaccettabile obbligo di 400/200 ore di “alternanza scuola-lavoro e per eliminare i quiz Invalsi come strumento per valutare scuole, docenti e studenti.

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