Rinviata al 28 febbraio prossimo la riunione di insediamento della Camera di Commercio Catania, Ragusa, Siracusa. Uno slittamento resosi necessario al fine di acquisire il parere del Ministero dello Sviluppo Economico sulla possibilità di dare autonomia a Siracusa.  Su questo tema è stato proprio l’assessore regionale alle Attività Produttive Mariella Lo Bello  a scrivere al Mise

Il Governatore sottolinea come nella nota inviata al Mise dall’assessore regionale alle Attività Produttive si sia ricordato”che la richiesta di accorpamento di Siracusa a Catania, è stata effettuata dai rappresentanti Ivan Lo Bello e Roberto Rizzo in data 21/02/2015 e che su indicazione dei medesimi, è stato nominato dal Ministero, l’attuale segretario camerale Alfio Pagliaro, al quale sono stati attribuiti tutti i poteri consentiti per la verifica degli iscritti”.

“Negli incontri avuti con Confindustria – aggiunge il presidente – ho sempre manifestato l’inopportunità di procedere a tale accorpamento. La Regione, dunque, si è adeguata alle richieste di tutte le categorie di Siracusa. Ci fa piacere che i proponenti l’accorpamento – dice ancora Crocetta – abbiano cambiato tardivamente idea, ma non possono attribuire responsabilità alla Regione, né sui controlli che sono stati realizzati da un commissario scelto su loro indicazione, né sull’accorpamento che è stato proposto dai medesimi. Ovviamente noi non siamo interessati a prorogare all’infinito la gestione commissariale, le Camera di Commercio devono essere gestite dai rappresentanti previsti dalla legge. Pertanto la richiesta al Ministero è per verificare se ci sia la possibilità di accorpamento parziale tra Catania e Ragusa e procedere all’avvio della procedura per Siracusa. In caso di favorevole risposta da parte del Ministero, procederemo. Tutta la corrispondenza con le categorie e gli imprenditori, – conclude Crocetta – verrà trasmessa alla Procura della repubblica, perchè possa fare tutte le verifiche”.

“Ci siamo spinti  addirittura a sollecitare la creazione di un organismo terzo, che tuttavia, non è normativamente previsto dai regolamenti del sistema camerale nazionale” sottolinea la Lo Bello.

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