Quella organizzata il 17 ottobre al Municipio, nel sontuoso Salone Bellini, è stata una conferenza stampa congiunta, nel corso della quale il Teatro Massimo Bellini e il Teatro Stabile di Catania hanno annunciato per la prima volta insieme le rispettive stagioni, in vista della stretta collaborazione avviata tra i due maggiori teatri catanesi, con la massima attenzione e considerazione da parte dell’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, del Comune e della Città metropolitana. In considerazione del pregnante significato dell’evento sono intervenuti il Sindaco di Catania Enzo Bianco, presidente del Teatro Massimo Bellini; l’Assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Anthony Barbagallo, il sovrintendente del Bellini Roberto Grossi con il direttore artistico Francesco Nicolosi, il commissario straordinario dello Stabile Giorgio Pace con il consulente artistico Giovanni Anfuso.
Il sindaco Enzo Bianco sottolinea così l’avvio della sinergia tra i due teatri: “Presentiamo oggi le due stagioni per fare sentire, anche fisicamente, che le istituzioni pubbliche della città sono vicine agli enti artistici e culturali più importanti: il Teatro Massimo e il Teatro Stabile. Perché è indispensabile fare squadra, tutti insieme, per affrontare meglio le sfide che ci aspettano. Ecco la ragione di questa straordinaria presentazione congiunta delle due stagioni, con eccellenti programmi di altissimo livello artistico, che si rivolge a Catania, alla Città Metropolitana e all’intera Regione. Fare squadra non solo ci consentirà di superare il difficile momento economico, ma ci metterà nelle condizioni di affrontare meglio le sfide artistiche e culturali che ci aspettano. Ringrazio di cuore l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo ed i vertici dei due enti, per la grande disponibilità alla collaborazione, a lavorare tutti insieme, a fare squadra, che è il migliore sistema per superare le difficoltà e rilanciarsi nel futuro”.
Come evidenzia l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Anthony Barbagallo: “Il teatro è in generale una grande palestra di vita e cultura. Si avverte pertanto la necessità di agevolare l’accesso agli spettacoli attraverso prezzi popolari. Al contempo vanno poste in essere efficaci politiche a favore delle famiglie e delle scuole, realizzando spettacoli per gli studenti, visite guidate, formazione teatrale nelle stesse scuole. Anche chi desidera intraprendere l’attività teatrale va agevolato, privilegiando l’impiego di artisti giovani, under 35. Per raggiungere questi e più ambiziosi obiettivi bisogna agire sinergicamente. La presentazione congiunta delle stagioni di Stabile e Bellini è espressione della volontà condivisa di dare sostegno a teatri tanto prestigiosi e rilanciarli attraverso iniziative di portata nazionale e internazionale. L’Assessorato incrementerà in quest’ottica la valorizzazione dei teatri di pietra, lanciata quest’estate con Anfiteatro Sicilia, circuito che intensificheremo il prossimo anno coinvolgendo ancora il Bellini e lo Stabile. Ringrazio il sindaco Bianco per questo “idem sentire”, che permetterà di incrementare il turismo culturale e salvaguardare l’occupazione dei lavoratori dei due teatri”.
Sui risultati raggiunti dal Teatro Bellini e sui traguardi future si sofferma il sovrintendente Roberto Grossi: «È un cartellone che riafferma, pur con un budget fra i più bassi d’Italia, che è possibile coniugare l’economicità con la qualità artistica, grazie a coproduzioni e collaborazioni con altri Enti culturali e teatri, oltre che ad un rigido controllo dei costi. Puntiamo sui titoli della grande tradizione operistica e sinfonica, ma anche su anteprime e produzioni inedite con proposte aperte davvero a tutti. Scommettiamo sui giovani, infatti oltre il 40% dei direttori, degli interpreti e dei solisti che saliranno sul palco hanno meno di 35 anni. Facciamo appello agli abbonati, agli studenti, alle famiglie, alle imprese, affinché con la loro presenza sostengano questo sforzo, nella convinzione che il Teatro Bellini rappresenta davvero un servizio pubblico, patrimonio della comunità e strumento di benessere diffuso».
Le linee guida della stagione vengono così riassunte dal direttore artistico Francesco Nicolosi: «Cinque titoli operistici e due balletti, dodici concerti sinfonici e sei cameristici, nove concerti fuori abbonamento che arricchiranno l’offerta artistica, spaziando tra vari generi musicali, e una corposa sezione dedicata all’educational. La Straniera del nostro Bellini, Manon Lescaut, Salome, Don Giovanni e Vedova allegra i titoli succulenti del 2017; Lo Schiaccianoci e Carmen le chicche della danza. Una proposta sinfonica all’insegna di capolavori assenti dal nostro Teatro da molti anni e in alcuni casi mai prima d’ora ascoltate. Il tutto con grandi interpreti per una grande Stagione».
Per lo Stabile il lancio della stagione è al contempo un dovere e una sfida, afferma il commissario Giorgio Pace. “La nottata deve passare, insegna Eduardo. Se la situazione finanziaria e gestionale del Teatro Stabile di Catania è ancora carica di problematiche, tanto più intenso è lo sforzo in atto rivolto a superarle. Aprire una via per la ripresa e il rilancio dell’istituzione: in questa prospettiva rientra la sfida di promuovere la nuova stagione, che segue senza soluzione di continuità quelle che l’hanno preceduta, dal 1958 ad oggi. Nessuno iato, nessuna interruzione. Nell’espletamento del mio mandato, d’intesa con i Soci, ho infatti inteso perseguire un doppio percorso: attuare le misure per ripianare il pesante disavanzo e, al tempo stesso, riprendere le attività artistiche, culturali e formative. L’obiettivo convergente di questa duplice azione è risanare il teatro per restituirlo al ruolo di servizio pubblico che gli compete, e così riconsegnarlo alle migliaia di spettatori che da quasi sessant’anni costituiscono la sua forza”.
Tra tradizione e innovazione si pongono anche le scelte del regista Giovanni Anfuso, consulente artistico del Teatro Stabile: “La stagione che sono stato chiamato ad impaginare porterà sulle scene dello Stabile ancora grandi titoli e grandi interpreti. Ho rispettato la storia del teatro in cui mi sono cresciuto, introducendo qualche elemento di discontinuità e nomi nuovi, come quello di Giuliana De Sio, che non era mai stata ospite dello Stabile. Voglio infine sottolineare l’importanza di fare vivere il teatro fuori dalle tavole del palcoscenico e di trattare temi sociali, come avverrà con la rassegna “Altrove: il teatro va in città”. Un’apertura che ci permetterà di raggiungere il pubblico nei luoghi storici di Catania e avviare un dialogo democratico con la società civile”.
La nuova stagione del Teatro Massimo Bellini. Bilanci in ordine e progettualità manageriale: per questa vio per a il Teatro Massimo Bellini ha fatto decollare nell’ultima stagione l’offerta artistica, incrementando esponenzialmente presenze e incassi. Il teatro intitolato al sommo genius loci viaggia ad alta velocità, protagonista di una fase produttiva in prepotente ripresa, con significativi riscontri in ambito nazionale e brillanti proiezioni future. Il lancio dei nuovi cartelloni di sinfonica, lirica e balletto avviene negli stessi giorni in cui sono in scena, trionfalmente accolte dal pubblico, le rappresentazioni di Turandot, penultimo titolo della stagione 2016. La presentazione ufficiale è l’odierna conferenza stampa a Palazzo degli elefanti, aperta al pubblico degli appassionati.Il Teatro Massimo Bellini punta su una strategia collaudata e vincente. Sulla scia dell’eccezionale riscontro della scorsa stagione, quella prossima ventura fonde la programmazione classica a scelte innovative, pensate per catturare l’interesse dei giovani e delle famiglie. Il sipario si alzerà sera dopo sera su un ampio ventaglio di proposte di qualità, con grandi interpreti del circuito internazionale: risultato possibile grazie alla virtuosa gestione di risorse non certo cospicue.
La Stagione lirica e di balletti 2017 copre l’intero arco dell’anno solare con 5 titoli operistici e 2 di danza, la gran parte assenti da lunghi anni dalla scena etnea; così pure i 18 concerti della Stagione sinfonica 2016/17 contemplano accanto ai classici, composizioni rare o in alcuni casi mai prima d’ora eseguite al Bellini. Ai due cartelloni sono da aggiungere ben 9 concerti fuori abbonamento, che arricchiscono in misura rilevante le opzioni di un pubblico variegato ed esigente.
Questo il programma nei dettagli. La lirica s’inaugura il 21 gennaio con La Straniera di Vincenzo Bellini, il melodramma protoromantico che nel 1829 sancì la definitiva affermazione scaligera del Cigno catanese. L’opera, la cui precedente edizione catanese risale a tre lustri fa, verrà eseguita – ed è la prima volta in assoluto – nell’edizione critica Ricordi. Sul podio un maestro autorevole come Fabrizio Maria Carminati, nel ruolo del titolo Daniela Schillaci, già applaudita nella produzione di Norma allestita dal Massimo in settembre al Teatro Greco Romano. Il soprano catanese sarà affiancata dal tenore Emanuele D’Aguanno, dal baritono Vittorio Vitelli e dal mezzosoprano Gabriella Colecchia; la regia è di Andrea Cigni, che il pubblico ritroverà dopo il successo della Fedra inaugurale della scorsa stagione.
La pucciniana Manon Lescautvedrà alla ribalta il celebre tenore augustano Marcello Giordani insieme al soprano Monica Zanettin e il baritono Giovanni Guagliardo; dirige José Miguel Perez-Sierra, regia di Pier Francesco Maestrini. Da tempo mancava anche un altro capolavoro, la scandalosa Salome di Richard Strauss, che sarà condotta dalla prestigiosa bacchetta del tedesco Gunter Neuhold; di madrelingua l’intero cast in cui si segnalano il soprano Jolana Fogasova, il baritono Sebastian Holecek; il soprano Janice Baird e il tenore Arnold Bezuyen; la regia porta la firma di Pierluigi Pizzi. Quel manifesto dell’esprit libertino che è il Don Giovanni di Mozart torna dopo undici anni con il baritono Gianluca Margheri che incarna il Burlador di Siviglia, i tre soprani Annamaria Dell’Oste, Esther Andaloro e Manuela Cucuccio, il tenore Francesco Marsiglia, i bassi Gabriele Sagona e Francesco Paolo Vultaggio; direttore il siciliano Salvatore Percacciolo, regia di Francesco Esposito.
Trascorso un ventennio dall’ultima edizione, il pubblico del Bellini potrà assistere alla regina delle operette, La vedova allegradi Franz Lehár, commedia degli equivoci in musica, con la regia di Gino Landi e due protagonisti di rango quali il soprano Silvia Dalla Benetta e il tenore Fabio Armiliato. Il personaggio di Niegus sarà affidato all’estro comico dell’attore catanese Tuccio Musumeci; sul podio Andrea Sanguineti.
Due i balletti: l’intramontabile e fiabesco Schiaccianocisu musiche di Čajkovskij, allestito dal Balletto dell’Opera Nazionale di Odessa, e una rivisitazione della tragica e libertaria Carmen di Bizet, realizzata dal Balletto di Milano. I vari titoli saranno presentati nei Preludi all’Opera, il ciclo di approfondimenti realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania e il coordinamento tecnico-scientifico delle musicologhe Maria Rosa De Luca e Graziella Seminara, docenti dell’ateneo.
La Stagione concertistica si aprirà il 28 ottobre 2016 per protrarsi fino a maggio con una successione di ben 18 appuntamenti: 12 sinfonici e 6 da camera. Per l’inaugurazione, l’Orchestra del Teatro Bellini sarà guidata da Gianluigi Gelmetti, direttore di fama mondiale, che concerterà la Prima sinfonia di Mahler. Negli altri concerti si succederanno sul podio altri nomi di spicco, come Sergio Alapont, Jordi Bernacer, Gianna Fratta, Davis Jackson, Alevtina Ioffe, Michelangelo Mazza, Francesco Ommassini, Miquel Ortega, Tamas Pal, Thomas Rosner, Eckehard Stier. Sarà altresì un susseguirsi di virtuosi, come i pianisti Ramin Bahrami, Ksenia Kogan e Giuseppe Albanese, il chitarrista Manuel Barrueco, il contrabbassista Francesco Siragusa, insieme a gruppi emergenti come il Quartetto Nous. Le prime parti e i migliori ensemble dell’Orchestra saranno valorizzati così come gli artisti del Coro che ricopriranno parti solistiche nei concerti sinfonico-corali.
Nella concertistica s’individuano alcuni cicli: uno riservato a Schumann, un secondo che avrà come tema la Spagna e gli autori iberici, un terzo incentrato sul Novecento italiano e in particolare Respighi. Né mancheranno pietre miliari del repertorio: dalle sinfonie di Brahms, Dvořák, Čajkovskij, Beethoven al Sacre du Printemps di Stravinskij. Risalto altresì al Coro del Teatro Bellini, in primo piano nel Messiah di Händel, nel raro oratorio di Schumann Der Rose Pilgerfahrt, mai eseguito a Catania, come nella selezione dedicata alla Zarzuela o nel Requiem di Fauré.
Ad incrementare e diversificare l’offerta sono previsti diversi eventi fuori abbonamento: dalla carismatica presenza di Franco Battiato che proporrà la sua Messa Arcaica, all’Orchestra dell’Accademia della Scala diretta da Roland Böer, fino al balletto I am Beatiful su coreografie di Roberto Zappalà. Per Natale due gruppi Gospel e lo spettacoloA Chiarastidda, progetto ideato da Ambrogio Sparagna per rievocare le tradizioni popolari, che vedrà la partecipazione di Peppe Servillo. Sono confermati il richiestissimo Concerto di Capodanno e il Concerto di Sant’Agata, per il quale è stato commissionato al compositore catanese Matteo Musumeci un oratoriosulla vita della Santa Patrona. Fuori abbonamento pure la Maratona Rachmaninov, che prevede l’esecuzione in un’unica serata dei quattro Concerti e della Rapsodia per pianoforte e orchestra; il progetto è realizzato in collaborazione con l’Accademia pianistica siciliana, il Sergej Rachmaninov International Award, il Conservatorio di Musica Čajkovskij di Mosca e con il patrocinio di Vladimir Ashkenazy.
Last but not least, particolarmente significativo è l’impulso dato alla sezione dell’educational per avvicinare i più piccoli e i ragazzi al teatro musicale. Non solo balletti ma anche opera lirica e un musical: “tutto a misura di bambino”, assicura il direttore artistico Francesco Nicolosi.
La nuova stagione del Teatro Stabile di Catania. Non mancherà all’appuntamento con la nuova stagione, non spezzerà l’ininterrotta sequenza che dura dal 1958. Non deluderà il pubblico che di generazione in generazione lo segue da quasi sessant’anni. Il Teatro Stabile di Catania allestisce alla Sala Verga una stagione che si segnala per lo spessore dei titoli, la portata dei protagonisti, i temi trattati. Undici titoli: dieci in abbonamento, l’undicesimo da non farsi scappare, specialmente se si tratta di Leo Gullotta impegnato in un one man show. Di fronte alla situazione finanziaria dello Stabile, pur difficile e gravissima, la sfida raccolta dall’Assemblea dei Soci e dal commissario straordinario Giorgio Pace è il rilancio dell’ente che riparte dalla propria storia di eccellenza con un cartellone che presenta quattro produzioni, tre coproduzioni, quattro ospitalità.
Si inaugura con una produzione targata TSC in linea con la vocazione dell’ente alla valorizzazione della grande drammaturgia e letteratura siciliane, senza co ciò escludere l’incursione nel più vasto repertorio teatrale.
Apre Il piacere dell’onestà: un capolavoro di Pirandello per il mattatore Pippo Pattavina, protagonista assoluto, e per l’autorevole regia di Antonio Calenda. Scene e costumi sono di Domenico Franchi; nei fondamentali ruoli femminili Debora Bernardi e Valentina Capone, parte di spicco per Fulvio D’Angelo, affiancato da Francesco Benedetto, Marco Grossi, Santo Pennisi (produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Napoli, dal 22 novembre al 4 dicembre 2016).
La tragedia perfetta, il Macbeth di William Shakespeare, sarà proposta in due allestimenti entrambi coprodotti dallo Stabile etneo. Il primo è quello che sceglie la traduzione di Gianni Garrera per l’adattamento e la regia di Luca De Fusco, che si avvale delle scene di Marta Crisolini Malatesta, i costumi Zaira de Vincentiis, le luci Gigi Saccomandi, le musiche di Ran Bagno, le installazioni video di Alessandro Papa, le coreografie di NoaWertheim. Maestoso e terribile Macbeth è Luca Lazzareschi, la sua fosca Lady è Gaia Aprea, intrepreti principali di alto rango di un nutrito cast (produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, dal 7 al 18 dicembre 2016).
Una coproduzione dello Stabile catanese è anche lo spettacolo Le serve di Jean Genet, testo di culto riproposto nella traduzione di Gioia Costa e affidato alla regia di Giovanni Anfuso, che dirige uno straordinario terzetto di attrici formato da Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Vanessa Gravina. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Lucia Mariani, le musiche di Paolo Daniele (produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Palermo, Compagnia Teatro e Società, dal 20 al 23 dicembre e dal 27 al 30 dicembre 2016).
Giuliana De Sio è la protagonista di Notturno di donna con ospiti di Annibale Ruccello, regia Enrico Maria Lamanna, scene Roberto Ricci, costumi Teresa Acone, musiche Carlo De Nonno. Completano il cast Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti, Francesco Di Leva, Luigi Iacuzio (produzione Compagnia Teatro e Società, dal 14 al 25 gennaio 2017).
Vizio di famiglia, altra produzione dello Stabile, punta sul drammaturgo vivente Edoardo Erba e su un attore dalla forte cifra sperimentale come Pietro Montandon; la regia è di Saro Minardi, scene e costumi di Salvo Manciagli (produzione Teatro Stabile di Catania, dal 3 al 12 febbraio).
Come si è anticipato, il cartellone presenta una seconda declinazione del Macbeth shakespeariano, o meglio un’innovativa concezione dell’ascesa e caduta del Signore di Caudore. Partendo dalla traduzione di Carmelo Rapisarda, Macbeth, una magarìa prende corpo dall’adattamento e dalla regia di Vincenzo Pirrotta, che ha disegnato anche le scene, mentre i costumi sono di Daniela Cernigliaro, le musiche di Luca Mauceri. Protagonista lo stesso Vincenzo Pirrotta con Cinzia Maccagnano, Giovanni Calcagno e ancora Marcello Montalto, Alessandro Romano, Giuseppe Sangiorgi, Dario Sulis, Luigi Tabita (produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Palermo (dal 24 febbraio al 5 marzo).
Maria Paiato e Arianna Scommegna, attrici di spicco della scena europea, daranno vita al delicato quanto intenso dramma Due donne che ballano di Josep Maria Benet i Jornet, il padre del teatro catalano; la traduzione è di Pino Tierno, regia di Veronica Cruciani, scene di Barbara Bessi, luci di Gianni Staropoli, musiche di Paolo Coletta (produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano, dal 16 al 21 marzo).
Massimo Venturiello è il regista e protagonista, nel ruolo che al cinema fu di Vittorio Gassman, di Profumo di donna, tratto da Il buio e il miele di Giovanni Arpino; adattamento di Pino Tierno, musiche di Germano Mazzocchetti, scene e costumi di Alessandro Chiti e Sabrina Chiocchio (produzione Società per Attori, dal 31 marzo al 9 aprile).
Intitolato semplicemente Edipo, lo spettacolo fa riferimento ad entrambe le tragedie sofoclee; prevedendo due diverse regie: Andrea Baracco per Edipo Re , Glauco Mauri per Edipo a Colono, scene e costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le musiche di Germano Mazzocchetti. Interpreti principali il grande Glauco Mauri e Roberto Sturno (produzione Compagnia Mauri Sturno – Fondazione Teatro della Toscana, dal 22 al 30 aprile).
Sarà poi la Compagnia dei giovani del TSC a dar vita alla commedia Il misantropo di Molière. A firmare la regia è Giovanni Anfuso, che si avvarrà delle scene di Giovanna Giorgianni, i costumi di Riccardo Cappello, le musiche di Nello Toscano (produzione Teatro Stabile di Catania, dal 5 al 14 maggio).
Sempre al Verga, fuori abbonamento, andrà in scena Minnazza – Letture tra i miti e le pagine di Sicilia, uno spettacolo di Fabio Grossi dal titolo più che eloquente, con musiche di Germano Mazzocchetti ed ensemble di maestri fisarmonicisti: un’occasione da non perdere per ammirare lo sconfinato talento di Leo Gullotta e l’innata generosità di questo straordinario uomo di teatro che nel momento di crisi fa ritorno alla casa madre, regalando emozioni a titolo gratuito, richiedendo a titolo simbolico il compenso di 1 euro a spettacolo. Grazie, Leo! (produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Verga, 19, 20 e 21 maggio).
La programmazione si proietta anche verso la stagione estiva al Teatro Greco Romano di Catania, con un altro gradito ritorno. Tuccio Musumeci, attore nato e diventato grande sul palcoscenico dello Stabile, sarà il Dyskolos di Menandro, antenato del “Misantropo” molieriano (produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro della Città, fine giugno – inizi luglio).
Lo Stabile programma inoltre il ciclo Altrove: il teatro va in città, un’innovativa rassegna di eventi e performance multidisciplinari. Cinque siti della città di Catania, di particolare significato storico-architettonico, ospiteranno altrettanti progetti su temi di carattere sociale, commissionati a compagnie di riconosciuta professionalità attive nel nostro territorio. Le stesse produrranno gli spettacoli in sinergia con lo Stabile. Il primo appuntamento, pensato per la Chiesa di San Nicola l’Arena, s’intitola “Solo andata” ed è incentrato sull’emigrazione. In campo scenderanno gli Allievi della Scuola d’Arte drammatica dello Stabile, intestata ad “Umberto Spadaro” (produzione Teatro Stabile di Catania, gennaio 2017). Il secondo, “Sui generis”, parlerà dell’omosessualità e sarà approntato per la Sala Vaccarini di Palazzo degli Elefanti (produzione Centro Zo, febbraio). Con “Troiane: viaggio di donne migranti” si va ad esplorare l’immigrazione, l’appuntamento sarà negli ambulacri del Teatro Greco Romano (produzione Senza misure Teatro, Progetto S.E.T.A., marzo). “Servizio al potere” ha la tematica nello stesso titolo, la sede prescelta è la Sala Consiliare di Palazzo Minoriti (produzione Teatro del Canovaccio, aprile). Infine “Carne da macello” fa riferimento al dilagante delitto del femminicidio; la performance sarà il Rettorato dell’Università (produzione Banned Theatre, maggio).
Sono previste altre iniziative culturali, artistiche e formative. La campagna abbonamenti da cinque anni mantiene i prezzi invariati a speciali condizioni per i giovani.
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