Inseguimento per strada, bastonate all’auto e alla fine un colpo di fucile che ferisce il rivale al braccio.

Tentato omicidio per amore

Avrebbe ferito a un braccio con un colpo di fucile un ‘rivale’ in amore durante un incontro per ‘regolare i conti’ in sospeso. E’ l’accusa contestata a un ventenne fermato dai carabinieri di Caltagirone per tentativo di omicidio. La vittima è un 24enne che è stato medicato in ospedale.

La ricostruzione del’inseguimento e della sparatoria

La sparatoria è avvenuta la notte del 28 aprile scorso e sarebbe stata preceduta, alcune ore prima, da un inseguimento in auto con il danneggiamento a colpi di bastone della vettura del 24enne.

Dopo la prima aggressione, almeno in base alla ricostruzione della Procura di Caltagirone su indagini dei carabinieri, i due “si sarebbero dati appuntamento, in contrada Collegiata, verosimilmente per ‘regolare i conti’ su questioni sentimentali legate ad una ragazza”.

Il regolamento di conti a fucilate

Il ventenne, è la tesi dell’accusa, si sarebbe “presentato con un fucile detenuto illegalmente, esplodendo un colpo a bruciapelo”. La vittima è ricoverata nell’ospedale Cannizzaro di Catania e non è in pericolo di vita. Il fermato è stato condotto nella casa circondariale di Caltagirone in attesa dell’udienza di convalida del fermo da parte del Gip.

A distanza di poche ore un’altra vicenda simile

A distanza di poche ore si era registrato, sempre nel Catanese, una vicenda simile ma stavolta fra padree e fidanzato di una giovane. Un uomo di 45 anni è stato arrestato e portato in carcere con l’accusa di tentato omicidio nonché porto e detenzione di arma da fuoco in luogo pubblico in seguito a una sparatoria avvenuta il 21 aprile scorso a Maniace, nel catanese. Il fermo è stato richiesto dalla Procura di Catania. Il GIP di Catania ha convalidato il fermo del 45enne Massimo Pirriatore, accusato della sparatoria avvenuta in corso Cavallaro a Maniace nella tarda serata del 21 aprile scorso. Nei confronti dell’uomo è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere.