Uno sciame sismico continua ad interessare la Sicilia orientale, dove alle 16.35 di ieri un terremoto di magnitudo 4.2 con epicentro tra le province di Siracusa e Ragusa è stato avvertito fino a Catania.

Ieri grande paura per la popolazione: molti cittadini, soprattutto nel ragusano, sono scesi in strada ma dalle verifiche effettuate dalla Protezione Civile non sono stati segnalatati danni a persone o cose. La domanda è sempre la stessa: i terremoti si possono prevedere?

“Ormai è detto e ridetto che i terremoti purtroppo non sono prevedibili – ha dichiarato Salvatore Alparone, sismologo dell’INGV – L’area degli iblei , la sismicità storica ce lo insegna, in passato è stata sede di terremoti di grossa energia: pertanto ciascuno di noi dovrebbe essere sempre pronto ad andare incontro ad un fenomeno del genere”.

La terra trema da giorni: una prima scossa di magnitudo 3.4, avvenuta nella zona di Ragusa, era stata registrata alle 2.41 di domenica 7 febbraio; dopo il terremoto più intenso di ieri pomeriggio, invece, altre sei scosse – tutte con epicentro nel comune di Giarratana – sono state rilevate nelle stessa area.

L’ultimo lieve tremore, di magnitudo 2.3, è stato registrato dai sismografi alle 5.14 di questa mattina.

Probabilmente ancora la sequenza potrà continuare, ma non sappiamo con che entità i prossimi terremoti verranno registrati” ha concluso l’esperto dell’INVG.

 a cura di Federica Di Chiara e Francesco Lamiani

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