Anche a Catania sono stati eseguiti due arresti nei confronti del 33enne Ahmed Siyad Mohamed e del 27 enne Muhumed Okar Mohamed nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari per traffico di uomini e scambio di denaro illegale.

Sono 15 i cittadini di etnia somala destinatari della misura cautelare emessa dalla Dda di Bari ed eseguita dalla Polizia nell’ambito di un’indagine su un presunto traffico di migranti. Di questi, undici in carcere (tre dei quali già catturati) e quattro ai domiciliari (due ancora ricercati).

Il capo della presunta organizzazione criminale è Ismail Olhaye Hussein, somalo di 33 anni, residente a Bari e catturato nel capoluogo pugliese dove gestiva due internet point che, insieme con uno di Catania gestito da suoi collaboratori, avrebbero costituito le basi logistiche ed operative del gruppo. La copertura di questa attività sarebbe stata un’associazione culturale di servizi per migranti e lo stesso capo dell’organizzazione lavorava come mediatore culturale.

Sono attualmente ricercati, anche all’estero, altri otto cittadini somali.

La misura interdittiva della durata di 12 mesi è stata eseguita, nell’ambito dell’indagine della Dda su un presunto traffico di migranti che ha portato oggi ad arresti a Bari, Catania e Salerno, nei confronti del 62enne Vitantonio Cascela, dipendente dell’anagrafe del Comune di Bari, responsabile – secondo l’accusa – di aver intascato tangenti per dichiarare falsamente inesistenti residenze di cittadini somali nel capoluogo pugliese.

L’indagine, coordinata dai pm baresi Renato Nitti e Giuseppe Gatti, in contatto con le Procure di Catania e Salerno con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia, è cominciata nell’aprile 2015 quando il somalo 33enne ritenuto a capo dell’organizzazione fu controllato perché appena arrivato a Bari da Malta in possesso di 22mila euro in contanti.

Gli accertamenti di Squadra Mobile e Digos, attraverso intercettazioni, pedinamenti e arresti di migranti trovati in possesso di documenti falsi, alcuni dei quali poi hanno collaborato con gli investigatori, hanno consentito di accertare un giro di alcune centinaia di migranti che avrebbero fatto guadagnare all’organizzazione almeno 9 milioni di dollari.