È passato Natale, è passata l’Epifania che tutte le feste porta via e anche se per noi catanesi c’è ancora un appuntamento importante, la sentitissima festa della nostra patrona, Sant’Agata, è arrivato il momento di fare i conti con lo specchio e la bilancia.

Le feste sono passate sì, ma i chili? Quelli no, quelli purtroppo restano. Restano sui fianchi, sulle cosce, sulla pancia dei signori uomini, sulle maniglie dell’amore, fa capolino il doppio mento, i jeans stentano a salire e per chiudere la zip bisogna essere allenati da Umberto Pellizzari (apneista da record), i bottoni sono pronti all’esplosione e ci si sente “gonfi”, aggettivo utilizzato per evitare l’altro impronunciabile aggettivo “ingrassati”.

Che si fa? L’incubo ha inizio. Puntuale come ogni anno si ripresenta. Generalmente la frase recita: devo perdere 5 o 6 chili, non di più. Poi si passa alla considerazione che purtroppo “è costituzione” come diceva mia nonna, “non potevo somigliare al nonno che era bello, biondo, magro ed alto?”

Segue la conclusione vittimistica del “tutto inutile, tanto anche se dimagrisco, dimagrisco sempre nei posti sbagliati!”.

E di colpo ti imbatti, sfogliando una rivista, nella nuova collezione dei costumi da bagno per l’estate. Uomo o donna che siate, quel momento arriva per tutti. D’improvviso. E, come nel trailer di un film, vedi scorrere davanti ai tuoi occhi tutte le tue amiche o amici, magri, slanciati, che si sono fatti un mazzo così in palestra durante l’inverno, con quei bikini ridottissimi alla Belen o quegli addominali che tanto facevano sognare le donne nel video dei jeans Levi’s, quando Nick Kamen decideva di fare il bucato nella laundrette.

E allora il frigo si riempie di yogurt, la dispensa di cibo che non sa di niente, tutto rigorosamente “light” (tranne il prezzo).  Tutti a cercare la dieta dell’ultim’ora, quella delle banane, quella del riso, quella del kiwi, quella dei tre giorni si è dei tre giorni no oppure si rispolvera che quella che tanti anni fa ti aveva fatto perdere 10 chili, che, non si sa mai, potrebbe funzionare ancora.

E la palestra? Anche un abbonamento trimestrale dell’ultim’ora può essere un’ancora di salvezza. Crossfit d’obbligo per gli uomini, ad alcuni dei quali, un po’ avanti negli anni, consiglierei un bel check up completo prima di avventurarsi in questa disciplina. Per le donne rimane l’inossidabile acquagym, l’innovativa bokwa e tutti quei magnifici corsi che qualsiasi palestra che si rispetti organizza.

Ammesso e non concesso che tutti questi sacrifici, culinari e fisici,  abbiano sortito un risultato, soprattutto per le donne, ma ormai anche per gli uomini che sono più narcisi di quanto si immagini, scatta l’ultimo step: un ritocchino, dal chirurgo plastico s’intende, ma giusto per dare un aspetto più rilassato, come si dice, un minimo di ringiovanimento non guasta mai.

Ed eccoci arrivati giugno, siamo tutti pronti: affamati, stressati ma con le sopracciglia più in su’, le labbra più carnose e gli uomini con qualche ruga in meno.

Attenzione: Ferragosto è alle porte…

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