Garantire a gruppi familiari imprenditoriali la totale sottrazione dal pagamento delle imposte ed eludere procedure esecutive e concorsuali. Questo il sistema fraudolento sul quale ha fatto luce l’indagine condotta dalla Guardia di finanza di Catania e coordinata dalla Procura etnea, denominata “London Windows’ sfociata stamane, nell’ambito di un’inchiesta su bancarotte sull’asse Italia-Croazia, in un arresto e 9 misure interdittive per bancarotte fraudolente, reati tributari, autoriciclaggio e riciclaggio e reati di responsabilità amministrativa, delle società e degli enti coinvolti. L’arrestato è l’avvocato Mariolino Leonardi, di 56 anni, ritenuto il promotore principale delle operazioni societarie straordinarie che consentivano a gruppi d’imprese di sottrarre alla giurisdizione nazionale patrimoni oggetto di bancarotte, reati tributari e riciclaggio.
Gli indagati – avvocati, dottori commercialisti, esperti contabili, consulenti e broker esteri – secondo quanto accertato, erano abili nel de-localizzare all’estero imprese caratterizzate da squilibri finanziari per trasferirne il patrimonio immunizzandolo così da azioni esecutive erariali. In particolare, il trasferimento di sede in Gran Bretagna e Croazia serviva a far perdere le tracce dell’effettiva proprietà che continuava a operare in Italia, con gli stessi asset patrimoniali sottratti alle procedure esecutive, attraverso apparenti nuove società affidate all’amministrazione di prestanome.

Leonardi si sarebbe avvalso della collaborazione degli indagati Fabio Castaldi, di 54 anni, per il trasferimento delle imprese italiane in Gran Bretagna, e di Mario Bariggi, di 48, referente per le localizzazioni in Croazia. Le misure interdittive dell’esercizio di imprese e professioni hanno riguardato la ‘Food Catering srl’ di Melilli (Siracusa), la ‘Urbanistika J.D.O.O.’ con sede a Pula, in Croazia, la ‘Mas srl’ e la ‘M.A. management D.O.O.’, entrambe operanti nel settore del lavaggio industriale, la prima con sede a Catania, la seconda in Croazia.
Il divieto temporaneo di esercitare la professione è scattato per il commercialista e consulente aziendale Giuseppe Bentivegna, di 57 anni, nei cui confronti le Fiamme Gialle hanno eseguito nell’ottobre del 2018 un sequestro preventivo di immobili per 250 mila euro.

Il divieto temporaneo di esercitare imprese ed uffici direttivi di persone giuridiche per un anno per le ipotesi di bancarotta fraudolenta è stato disposto per Sebastiana Alescio, di 56 anni, per il genero Daniele Romano, di 38, e per la figlia Monia Incardona, di 34, tutti amministratori di società operanti nel settore delle ristorazione.
Lo stesso divieto è scattato, per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, per Carmelo Belfiore, di 52, amministratore della ‘Europa 2000 Costruzioni Srl’, per Antonio Pardo, di 58 anni, amministratore della ‘Martina srl’ e della croata ‘Urbanistika J.D.O.O.’, attiva nel settore della costruzione di edifici residenziali e non. Stesso divieto è stato disposto per la famiglia Mascali: Antonio, di 69 anni, e per i suoi figli Salvatore, di 41, ed Anna, di 32, amministratori di imprese operanti nel settore del lavaggio industriale i tessuti, vestiti e biancheria