All’epoca dei tragici fatti era ancora minorenne, aveva 17 anni, ma ciò non gli impedirà di dover rispondere della morte del pedone che ha travolto con il suo scooter mentre attraversava la strada praticamente sulle strisce pedonali.

L’accusa è di omicidio stradale

A conclusione delle indagini preliminari sull’incidente costato la vita, a soli 54 anni, ad Agatino Clemente, e occorso il 13 aprile 2023 a Catania, dove abitava la vittima e dove risiede anche l’investitore, il pubblico ministero della Procura per i Minori etnea Stefania Barbagallo ha chiesto il rinvio a giudizio per A. S., oggi 18 anni, per il reato di omicidio stradale.

Udienza preliminare il 9 giugno

Riscontrando la richiesta, il Gup del tribunale per i Minorenni – dove l’imputato sarà comunque giudicato pur avendo già raggiunto la maggiore età – Alessandra Chierego, ha fissato per il 12 giugno, alle 9.30, l’udienza preliminare di un processo dal quale i congiunti della vittima, che sono assistiti da Studio3A, si aspettano un po’ di giustizia per il loro caro.

L’incidente risale al 13 aprile scorso in centro a Catania

Il sinistro è accaduto, come detto, il 13 aprile 2023 alle 13.40, dunque in pieno giorno, in Corso Indipendenza, all’altezza del civico 175. Il giovanissimo stava procedendo sul suo scooter Honda SH 125, in direzione ovest-est, quando ha investito il povero Clemente che stava attraversando a piedi la strada a ridosso delle strisce, si sarebbe trovato a circa un metro di distanza dall’attraversamento pedonale, facendolo poi rovinare sull’asfalto. Un doppio impatto tremendo che purtroppo non ha lasciato scampo al cinquantaquattrenne: condotto in condizioni disperate dall’ambulanza del 118 all’ospedale San Marco, è spirato durante la notte seguente. Troppo pesanti i politraumi riportati, in particolare un gravissimo trauma cranio-encefalico e toracico.

Aperto procedimento

La procura dei minori, competente avendo all’epoca ancora 17 anni il motociclista, ha subito aperto un procedimento penale iscrivendo nel registro degli indagati il ragazzo: la mamma i due fratelli e la sorella di Clemente, per essere assistiti, attraverso il consulente personale Giuseppe Nocita, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, unitamente all’avvocato Laura Milazzo Sanfilippo, del Foro di Catania.

Le motivazioni del rinvio a giudizio

E ora, a conclusione dell’inchiesta sul tragico incidente, che è stato rilevato dalla polizia municipale di Catania, il sostituto procuratore titolare del fascicolo ha ritenuto di chiedere il processo per A. S. per il reato di omicidio stradale imputandogli di aver investito con il suo scooter e causato la morte della vittima “che transitava in prossimità dell’attraversamento pedonale, circa un metro dopo le strisce pedonali, omettendo di dargli la precedenza (…), per colpa e con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale, in particolare degli articoli 141 comma 2, 3 e 4 e 191 del Codice della strada”. Dalle indagini è infatti emerso, prosegue il magistrato inquirente nel suo atto, che l’imputato “non ha regolato la velocità del mezzo in relazione alle circostanze concrete – l’insufficiente visibilità a causa di auto parcheggiate lungo la strada in prossimità delle strisce pedonali -, in modo da essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza, quali ridurre la velocità e, occorrendo, anche di fermarsi dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile o ad un pedone”. Responsabilità rilevate e sostenute peraltro fin dall’inizio anche da Studio3A con i propri tecnici ed esperti che si sono occupati del caso.

Per la famiglia Clemente quello stabilito dalle indagini preliminari è un punto fermo fondamentale, non solo in sede penale, perché adesso, a fronte della richiesta di rinvio a giudizio, si confida che possa anche sbloccarsi l’iter risarcitorio seguito da Studio3A con la compagnia di assicurazione del motociclo.