Il minorenne fermato ieri dalla Procura di Palermo per l’omicidio di Rosolino Celesia, il 22 enne ucciso in una discoteca mercoledì notte, ha confessato il delitto. Il ragazzo, che ha 17 anni, è accusato di omicidio volontario e detenzione illegale di arma. Il fratello di 22 anni, finito in manette insieme al minorenne, risponde, invece, di detenzione illegale di arma.

Tre colpi e non due

Il ragazzino avrebbe ammazzato Celesia con tre colpi di pistola al collo e al torace. Ieri pomeriggio, forse temendo che i militari dell’Arma fossero sulle sue tracce, ha chiamato i carabinieri ammettendo solo di aver litigato con la vittima. In un secondo momento, dopo l’arrivo in questura, ha confessato anche l’omicidio. Ma la sua versione è ancora tutta da approfondire. Gli investigatori sospettano, infatti, che il ragazzo possa essersi addossato la colpa dell’aggressione per proteggere qualcuno, forse il fratello.

Da minorenne rischierebbe infatti di meno processualmente. Tre video stanno aiutando gli inquirenti a risolvere il giallo: in uno si sentono gli spari, in un altro si vedono dei ragazzi spostare il corpo della vittima, in un terzo viene ripreso l’arrivo dell’ambulanza chiamata dagli amici di Celesia. Ancora da capire il movente del delitto: dietro forse ci sarebbe una lite scoppiata all’interno della discoteca tra i due fratelli e il 22 enne. Domani si dovrebbe svolgere l’udienza di convalida dei due fermi.

La fiaccolata di protesta per la violenza di strada

Contro la violenza che cresce, le risse, i ferimenti e ora anche l’omicidio, ma anche contro le rapine, le spaccate e i tanti furti, scendono in piazza i palermitani.

“Più sicurezza e legalità per Palermo”. Con questo striscione in testa la fiaccolata per le vie del capoluogo siciliano per chiedere maggiori controlli e impegni alle istituzioni. Lo hanno fatto ieri sera con una fiaccolata

La fiaccolata è stata organizzati dai frati della Chiesa di Sant’Antonino alla stazione centrale. “Abbiamo raccolto la richiesta di tanti commercianti e tanti residenti che sono state vittima della criminalità – dice fra Gaetano Morreale parroco della chiesa di Sant’Antonino – Abbiamo chiesto maggiore luce e sicurezza nelle nostre strade. Anche noi in chiesa siamo stati vittime di furti anche dentro la carestia. Una situazione non più tollerabile”.

In piazza anche l’Arcivescovo

Alla fiaccolata ha preso parte anche l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. “Quando vengono colpiti gli esercizi commerciali che dietro hanno una famiglia è cresce l’ansia e l’insicurezza e questo ci chiede di renderci presenti e non possiamo disimpegnarci da questa emergenza crescente”. E il capo della chiesa palermitana si chiede anche cosa ci sta dietro questa crescente criminalità.

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