Ancora casi di violenza sulle donne in Sicilia. Altre due nuove vicende di violenza all’interno delle quattro mura domestiche vengono a galla. Carabinieri e Procura in sinergia hanno operato con misure cautelari nei confronti degli orchi. Un caso di violenza alla madre riguarda Trapani, un altro invece è avvenuto sulla compagna nel catanese.

L’episodio di Trapani

I carabinieri della stazione di Trapani hanno notificato un’ordinanza di divieto di avvicinamento alla vittima ad un 28enne trapanese accusato di maltrattamenti nei confronti della madre. Il provvedimento, emesso dal tribunale di Trapani, scaturisce da un’attenta analisi dei fatti e da un’indagine certosina portata avanti dai militari dell’Arma in seguito della denuncia della donna che, disperata dalle continue violenze, ha chiesto aiuto. Le risultanze investigative documentate dai militari, pienamente condivise dall’autorità giudiziaria, hanno evidenziato delle gravi condotte di maltrattamenti che il figlio ha messo in atto nei confronti della madre. Ad essere documentati minacce di morte, aggressioni fisiche e danneggiamento dell’autovettura con foratura di tutte le quattro gomme e la rottura dello specchietto retrovisore.

Il caso di Tremestieri etneo

La Procura distrettuale di Catania, nell’ambito di indagini a carico di un 33enne indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere, eseguita dai carabinieri della locale stazione. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sulla condotta dell’uomo sin dal 2015 quando la compagna 31enne aveva allacciato una relazione sentimentale, convivendo sotto lo stesso tetto. Un rapporto burrascoso dal quale è nato anche un figlio.

Rapporto burrascoso

Sin dall’inizio, secondo gli inquirenti, il loro rapporto era stato caratterizzato dal comportamento violento ed aggressivo dell’uomo, affetto da una morbosa gelosia che ha spinto addirittura a imporre alla donna di interrompere ogni tipo di relazione sociale, come l’occasionale frequentazione con le amiche, vessandola anche con una continua ispezione del computer e del telefono cellulare. Nel luglio del 2020, quando dopo aver verificato le notizie sul profilo della compagna su un social network aveva erroneamente dedotto che intrattenesse un rapporto sentimentale con un altro uomo, ha più volte aggredito fisicamente la compagna, oltre che ingiuriarla davanti al figlioletto e sputandole in faccia.

“Te la faccio pagare”

La vittima in seguito aveva interrotto la relazione sentimentale ma l’ex compagno, lo scorso 6 settembre, l’aveva tempestata di sms dal contenuto minaccioso: “Te la faccio pagare” è solo uno dei tanti messaggi captati. In effetti proprio il giorno successivo a questo sms l’uomo ha tentato d’introdursi all’interno dell’abitazione dove l’ex ormai vive con i genitori, alla sorella ed al figlio. Episodio che ha spinto la stessa vittima a raccontare tutto ai carabinieri che, con indagini lampo d’intesa con la Procura, hanno portato all’arresto del suo aguzzino.

 

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