E’ una sentenza choc quella pronunciata poco fa dalla Cga che ha messo in discussione parte del nuovo Statuto dell’Università di Catania ordinando la ‘costituzione di nuovi organi statutari dell’ateneo’, compreso il rettore in carica, e nominando come commissario ad acta l’attuale segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri.
All’attuale rettore, Giacomo Pignataro, i giudici amministrativi di secondo grado hanno intimato il rinnovo degli organi entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento ed hanno anche annullato una serie di atti emanati nel vigore dello Statuto precedente.
Sarà il commissario ad acta “in caso di ulteriore inadempimento” da parte del Rettore a provvedere “all’adozione degli atti volti a ricostituire gli organi statutari”.
Tutto nasce dal ricorso presentato dalla professoressa Febronia Elia che si era vista respingere la richiesta di nuove elezioni, presentando anche un al Tar di Catania che aveva dato ragione invece all’Università.
La vicenda, tuttavia, ha origini ancora più antiche che risalgono all’amministrazione dell’ex rettore Antonio Recca sotto il quale, nel 2011, venne varato il nuovo Statuto cosi come previsto dalla legge Gelmini.
Fu il Miur a presentare ricorso al Tar che venne poi respinto, ma il ministero sollevò anche dei rilievi che vennero poi tenuti in considerazione dal rettore Pignataro, subentrato nel 2013 a Recca, che modificò lo Statuto emanato dal suo predecessore.
Sulla questione, nel febbraio 2015, si pronunciò il Cga che decretò l’illegittimità dello Statuto, una sentenza che per il ministero sarebbe stata assorbita da quelle modifiche apportate nel frattempo.
Proprio nel marzo 2015, il lettera del direttore generale al rettore di Catania spiegò che “le censure del Supremo Giudice amministrativo siciliano concernenti il procedimento di adozione dello Statuto, possono ritenersi assorbite dalla circostanza che l’Ateneo catanese ha superato con apposite successive modifiche statutarie, deliberate dai competenti organi accademici, la quasi totalità dei rilievo formulati dal Ministero alla versione originaria dello Statuto”.
Adesso questa sentenza che inaugura di fatto la stagione elettorale ai piedi dell’Etna.
AGGIORNAMENTO. Nel pomeriggio il rettore Giacomo Pignataro ha inviato una nota in cui commenta la sentenza del Cga: “E’ oggetto di attenta valutazione per provvedere alla sua compiuta applicazione, – si legge – fermo restando che le procedure per la ricostituzione di alcuni degli Organi statutari (Senato accademico, Consiglio di amministrazione e Collegio dei revisori dei conti) sono già in corso”.
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