Vince anche un premio di 2500 euro

Uno studente catanese secondo al mondo in un contest sull’intelligenza artificiale

Dario Fugale, studente del corso di laurea magistrale in Ingegneria informatica del dipartimento Ingegneria elettrica, elettronica e informatica dell’Università di Catania, ha conquistato il secondo posto al “Loop Q Prize”, la challenge internazionale nella quale gli universitari si sfidano per risolvere problemi complessi che richiedono una preparazione teorico-pratica elevata su tematiche di Machine Learning e Intelligenza Artificiale.

Lo studente etneo, sotto la guida di Giovanni Maria Farinella, docente di Machine Learning del dipartimento di Matematica e Informatica dell’Ateneo catanese, si è aggiudicato il secondo posto grazie allo sviluppo di un algoritmo capace di comprendere e rispondere automaticamente alle domande poste da un utente (question-answering).

Nel corso della cerimonia di consegna dei premi – la “Loop Q Prize Award Ceremony” che si è svolta a Milano nei giorni scorsi – i componenti della giuria, esperti del settore, hanno evidenziato la correttezza delle soluzioni proposte dai vincitori della challenge e la possibilità di sfruttare realmente le metodologie e l’impatto delle stesse in termini di risultati. Il successo ottenuto da Fugale – che ha conquistato un premio pari a 2.500 euro – conferma la preparazione degli studenti dell’ateneo di Catania in merito alle discipline scientifiche che offrono innumerevoli sbocchi lavorativi in ambito industriale. «Il risultato ottenuto – spiega il prof. Farinella, coach dello studente -, è ovviamente merito del lavoro incessante svolto da Fugale che ha saputo mettere in pratica quanto discusso durante i nostri meeting di preparazione alla challenge».

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“L’Intelligenza artificiale è il campo di studi che, più di ogni altro, mi ha affascinato durante il mio percorso universitario – spiega Fugale -. In questa challenge ho visto un’opportunità unica per mettere in pratica le mie conoscenze in questo campo e per misurarmi con altri studenti nella risoluzione di problemi applicabili in contesti reali”.

“Per riuscire a portare a termine le sfide proposte, in un primo momento ho studiato e valutato nuovi e performanti modelli e quindi, in un secondo momento, ho implementato quelli che permettevano di soddisfare al meglio i criteri di valutazione – aggiunge Fugale -. Tutti i partecipanti a challenge di questo tipo hanno le stesse chance di vittoria perché dispongono di un bagaglio culturale più o meno equivalente per poter affrontare le varie sfide. Tenacia e passione sono quindi sicuramente fattori fondamentali su cui far perno e, combinati ad una buona pianificazione del lavoro e alle conoscenze necessarie per svolgerlo, permettono di ottenere importanti soddisfazioni per la propria università, per i propri genitori e soprattutto per sé stessi”.

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