I carabinieri della stazione di Guardia Mangano, sono intervenuti, nel primo pomeriggio di ieri, nella frazione acese di Pozzillo, dove hanno scoperto una villetta, interamente adibita a vera e propria fabbrica per la coltivazione e preparazione di marijuana.
Le indagini dei militari dell’Arma
Nei giorni precedenti, durante i quotidiani servizi perlustrativi per il controllo del territorio, i militari dell’Arma hanno notato dei movimenti sospetti nei pressi di quella che si presentava come una vecchia villetta indipendente, apparentemente disabitata, con finestre e porte completamente chiuse e giardino incolto. Ad insospettire ancor più i militari, il fatto che, dalle fessure di una finestra chiusa, si notasse una luce sempre accesa.
Controlli intensificati
I militari, quindi, hanno deciso di intensificare i controlli per cercare di monitorare meglio la zona finché, ieri, hanno notato due soggetti, arrivati in auto, entrare all’interno dello stabile, lasciando la porta socchiusa. A quel punto è scattata l’operazione tattica per verificare cosa stesse succedendo all’interno.
La villetta trasformata in una vera e propria fabbrica
Entrando in quella che sembrava essere una normale villetta come tante, i carabinieri si sono trovati davanti a una vera e propria fabbrica per la coltivazione e la lavorazione della cannabis.
Trovate piante alte oltre un metro e mezzo
Tutti i locali dello stabile erano stati completamente utilizzati per la produzione di marijuana. In alcune stanze, dotate di pergolato in legno, opportunamente predisposto, nonché di impianto di irrigazione e termo-illuminazione, venivano coltivate le piante: dai germogli, alla fase di piena maturazione, con esemplari di oltre 1,60 m. d’altezza, per un totale di circa 60 piante di cannabis di diverse varietà.
Sequestrati 6,5 chili di marijuana essiccata
In altri ambienti, in cui erano stati appositamente posizionati ventilatori e deumidificatori, le piante venivano essiccate. Al termine delle attività, i militari operanti hanno anche sequestrato circa 6,5 kg di marijuana essiccata, predisposta per la lavorazione. Di fatti, anche la fase della lavorazione dello stupefacente avveniva verosimilmente all’interno dello stesso stabile, dove i carabinieri hanno trovato circa ulteriori 900 grammi di sostanza, già pronta per essere immessa nei circuiti dello spaccio sul territorio. Per altro, sono stato trovati anche bilance ed una macchina per il sottovuoto, per la pesatura ed il confezionamento dello stupefacente.
Allacci acqua ed energia elettrica abusivi
Per di più, approfondendo ulteriormente il controllo, i militari operanti hanno constatato che tutta l’attività veniva condotta potendo contare su allacci abusivi per approvvigionarsi di luce e acqua, nelle ingenti quantità necessarie. Secondo una prima stima, ammonta a circa 150.000 euro il valore dell’energia elettrica rubata per alimentare il complesso impianto elettrico abusivo per la coltivazione e la lavorazione della cannabis.
Le due persone sorprese all’interno della “fabbrica” sono state arrestate dai carabinieri; la sostanza stupefacente rimossa e l’intero stabile sottoposto a sequestro.
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