PALERMO – “Prendiamo atto delle rassicurazioni, rese alla stampa, dal Presidente della Regione Renato Schifani e dall’assessore alla Funzione pubblica Andrea Messina in ordine alla ricostituzione imminente del comitato direttivo dell’Aran Sicilia e alla riclassificazione dei dipendenti regionali. Adesso, occorre recuperare il tempo perduto e, dopo quasi un anno di commissariamento, imprimere un’accelerazione su contratto e riclassificazione. Perché ciò avvenga è fondamentale che il direttivo dell’Aran sia autorevole e competente”. Ad affermarlo sono Paolo Montera e Fabrizio Lercara rispettivamente segretario generale e responsabile per l’ente Regione della Cisl Fp Sicilia, a margine della riunione dei propri quadri sindacali dell’ente Regione, tenutasi stamattina presso l’assessorato alla Funzione pubblica. L’assemblea, pertanto, ha dato mandato alla segreteria di proseguire nelle relazioni sindacali sulle vertenze inevase del pubblico impiego regionale e ha condiviso la scelta di sospendere le iniziative di mobilitazione.
 
“I temi all’ordine del giorno – affermano i sindacalisti – sono tanti. Il contratto del comparto è scaduto già da cinque anni e la Sicilia è l’unica regione che attende il rinnovo del Ccrl 2019-2021. Da parecchi mesi, l’inflazione mette a dura prova l’economia e i regionali stanno affrontando la crisi economica con una grave perdita del potere d’acquisto. Questo accade mentre la metà dei lavoratori ha stipendi da circa mille euro. A proposito della necessità di recupero del tempo perso, non si può tacere inoltre – continuano – il fatto che nel resto del paese si lavora già al rinnovo del contratto della dirigenza”.
 
“Riguardo la riclassificazione – aggiungono Montera e Lercara -, abbiamo già ‘incassato’ l’impegno del governo e della II Commissione Bilancio dell’Ars a reperire le risorse necessarie, anche a fronte della recente sentenza della Corte costituzionale. Lo stanziamento delle risorse renderebbe possibile, nei termini consentiti attualmente dalla Costituzione e dalla legge di bilancio dello Stato, una riforma dell’ordinamento professionale che manca da ben 23 anni nell’amministrazione regionale e che, intanto, consentirebbe la progressione di circa mille dipendenti di categoria”.

“Infine – concludono i sindacalisti della Cisl Fp Sicilia – auspichiamo, una volta messi nelle condizioni di proseguire le trattative, che si ricompatti il fronte sindacale. Lo dobbiamo ai tanti lavoratori rappresentati”.

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