Il Parco è accoglienza in tutte le sue forme ed è
un contenitore di ricchezze da scoprire e modellare. È bello, dunque,
pensare che ci sono attimi in cui, almeno una volta nella vita, si può
pensare di aver fatto bene ad operare ed agire in virtù di qualcosa che,
forse altri, avrebbero precluso del tutto, levando all’idea corale, ogni
possibilità sul nascere e seguendo la logica secondo la quale, una
persona affetta da autismo, non possa realmente sperare di sentirsi
realizzato e trascorrere giornate, in un contesto sociale diverso da
quello familiare.
Dissociato, assente, impaziente, limitato, questi sarebbero i termini
usati, lontani dalla vera realtà e, noi più vicini alla logica
dell’incanto, rispetto a quella del disincanto, abbiamo cercato di
rendere unici, alcuni momenti della vita di un ragazzo autistico.
Nel Parco delle Madonie, ogni forma di inclusione sociale merita di
essere vissuta per esprimere al meglio le potenzialità di tutti, e far
comprendere che questo non è poi così difficile da attuarsi.
L’emozione nasce, quando la persona autistica ospitata dall’Ente Parco,
ha raggiunto una propria consapevolezza che è fatta di concretezza ed è,
realisticamente vissuta con la propria condizione di soggetto autonomo,
senza sentirsi un “diverso”, perché è condotta, attraverso un concetto
di apertura mentale che, è fatto di dialogo e di condivisione.
Siamo orgogliosi- “dice il commissario straordinario dell’Ente Parco-
Caltagirone”- di rendere visibile e dar voce alla testimonianza di
Giuseppe, un ragazzo di Scillato che, grazie alla sua famiglia, alla sua
caparbietà, ed estrema sintesi riflessiva, oggi si racconta agli altri e
parla con libertà della sua forma di autismo che non lo ha mai
condizionato, privandolo del suo spazio sociale.
Giuseppe ha fatto uno stage nel Parco delle Madonie per scrivere la sua
tesi di laurea, accompagnato dai dipendenti nel tutoraggio, così come
previsto nell’ambito dei suoi studi.
Durante il suo percorso, ha ancor di più, focalizzato bene
l’attaccamento alla sua terra natia, in cui vuole vivere e lavorare per
raggiungere ambiziosi traguardi lavorativi. La sua tesi, è stata
orientata al turismo, perché lo ritiene uno strumento importante, tale
da riuscire ad attrarre sul territorio altri giovani e far conoscere ad
altri il Parco delle Madonie.
Ed è così –“conclude il Commissario Caltagirone”, che voglio raccontare
questo piccolo vissuto nel Parco delle Madonie, attraverso le sue
parole.
Giuseppe così si esprime: “La mia esperienza come tirocinante presso
l’Ente Parco Madonie è stata indelebile. In questa sede, ho avuto modo
di approfondire ulteriori conoscenze sul territorio madonita nel quale
vi risiedo tuttora, dimostrandone particolare attaccamento. Ci tengo a
ringraziare di cuore il commissario Caltagirone, tutti i funzionari e
gli impiegati che mi hanno accolto come uno di famiglia. Solo pochi
giorni fa, ho conseguito la laurea triennale in Scienze del Turismo
preparando una tesi di laurea arricchita con delle informazioni assunte
durante il tirocinio.
Per questo motivo e per ringraziare l’Ente Parco delle Madonie per la
disponibilità dimostratami, ho consegnato una copia della mia tesi di
laurea, nelle mani del Commissario dr. Caltagirone.  Il mio essere
autistico deve essere un merito, affinché io possa entrare a far parte
di questo settore lavorativo.
Ora più che mai, c’è bisogno di mani giovani come me, che possano
contribuire a valorizzare il territorio madonita non solo dal punto di
vista turistico ma anche economico, sociale e sanitario.
Come non pochi giovani madonita, voglio difendere il mio territorio,
tutelarlo e farlo conoscere e far capire anche che l’autismo può e deve
essere considerato un valore aggiunto e non un peso.
Grazie
Giuseppe

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