“Il cantiere navale di Palermo da sempre si occupa di costruzione, riparazione e trasformazione. Nell’ultimo periodo, però, proprio l’attività di riparazione è in netto calo e ciò sta provocando una crisi di tutte le aziende dell’Indotto. Alcune sono già ricorse alla cassa integrazione, altre stanno valutando se lasciare la Sicilia. Tutto questo non farà che aumentare la desertificazione del territorio”. Lo affermano Giovanni Gerbino e Daniele Sammarco della Uilm Palermo che aggiungono: “L’ultima, la Samet, malgrado il cantiere sia in piena attività, è stata costretta a trasferire i lavoratori in altre sedi. Ma anche questa soluzione non è sufficiente per garantire un futuro ai circa 80 dipendenti. A questo punto chiediamo subito un incontro a Fincantieri. Il settore delle riparazioni è fondamentale per il cantiere navale, non possiamo perdere ancora tempo. E’ necessario dare subito delle riposte a tutti questi lavoratori”.
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