Il SIOD – Sindacato Italiano Odontoiatria Democratica lancia oggi un appello pubblico a tutte le sigle delle strutture sanitarie convenzionate della Sicilia, presentando un Manifesto Unitario che invita all’unione, alla responsabilità e alla ricostruzione di un fronte comune capace di incidere realmente sulle politiche sanitarie regionali.
«L’Articolo 32 della Costituzione impone alla Repubblica di garantire il diritto alla salute di ogni cittadino. Senza una rete territoriale forte, organizzata e valorizzata, questo diritto resta un annuncio», afferma il Segretario Generale SIOD Francesco Romano. «Dalla nostra sede nazionale a Milano guardiamo alla Sicilia come a un laboratorio di riforma: qui esiste la più fitta rete di strutture convenzionate d’Italia, circa 1.800, un patrimonio costruito in trent’anni che non può andare disperso né ignorato.»
Il SIOD evidenzia come la manifestazione del 26 novembre davanti a Palazzo d’Orléans abbia mostrato una forza senza precedenti dell’Intersindacale siciliana. Tuttavia, evidenzia SIOD, «alcune sigle non erano presenti, talvolta per incomprensioni minori o dissidi superabili. È giunto il momento di lasciarci alle spalle le divisioni di lana caprina: su tariffe, aggregato, fabbisogni, etica, legalità e prevenzione dobbiamo essere un fronte unico. Non lo chiede solo il SIOD: lo chiede l’interesse pubblico.»
Il nuovo Manifesto non si rivolge solo alle 14 sigle presenti alla manifestazione e aderenti all’Intersindacale, ma si apre a tutte le realtà dell’indotto sanitario convenzionato, includendo sigle dei lavoratori, datori di lavoro, confederazioni, sindacati, associazioni civiche e dei consumatori.
«La Regione continua a tenere ferme le tariffe da vent’anni, mantiene aggregati insufficienti (meno di 300 milioni per l’intera sanità territoriale accreditata) e applica regole non uniformi fra pubblico e privato. Così si crea disparità, inefficienza e sfiducia», denuncia il SIOD. «Solo un interlocutore unico, autorevole e unito, può ottenere un cambio di rotta e condurre la Sicilia fuori da una gestione approssimativa che dura da troppi anni.»
Il Manifesto, articolato in nove punti chiari e condivisibili “da tutte le persone di buona volontà”, richiama anche un principio etico decisivo: «Chi lavora in convenzione ed è accreditato con il SSN deve essere irreprensibile. Chi gioca sporco va isolato e allontanato. Solo così possiamo ricostruire la credibilità dell’intero sistema», afferma Romano.
Il SIOD invita quindi tutte le sigle a rispondere subito all’appello: «La porta è aperta, il tempo è adesso. L’unità non è una scelta tattica: è l’unica strada per garantire cure di qualità ai cittadini, dignità ai professionisti e una vera politica sanitaria alla Sicilia.»
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