Il Tribunale di Enna, non ha ammesso la costituzione di parte civile della Diocesi di Piazza Armerina, al processo a carico di Don Giuseppe Rugolo ai domiciliari dall’aprile scorso, per violenza sessuale aggravata a danno di minore.
Rigettata l’istanza
A sollevare l’eccezione al Tribunale, presieduto da Francesco Paolo Pitarresi, che ha rigettato tutte le richieste avanzate dal difensore della Diocesi di Piazza Armerina, la Procura, rappresentata in aula dai Pm Stefania Leonte ed Orazio Longo e le parti civili. La Diocesi rimane comunque responsabile civile, in quanto chiamata a risarcire il danno.
Si è costituita come responsabile civile, invece, la Parrocchia di San Giovanni Battista, dove sarebbero avvenute le violenze. Il Tribunale si è riservato di valutare l’ammissibilità delle prove avente ad oggetto l’orientamento sessuale delle vittime.
Tensione in aula
Momenti di tensione quando il legale di Rugolo ha affermato che il padre della vittima, che è un poliziotto oggi in pensione, avrebbe commesso un abuso di ufficio nel registrare alcune conversazioni avvenute con il vescovo.
La Procura di Enna, infatti, ha subito parlato di calunnia a danni del padre della vittima. La prossima udienza si terrà il 27 gennaio 2022 quando verrà conferito incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni. Anche in questa udienza, la terza dall’inizio del processo,. l’imputato era assente.
L’indagine e il servizio de Le Iene
L’indagine della squadra mobile di Enna era stata avviata dopo la denuncia di un 28enne che avrebbe subito abusi quando era ancora minorenne. L’inchiesta della Procura di Enna ha portato alla luce presunte violenze su altri due giovani, anche loro minorenni, abusati dal parroco quarantenne. “Le Iene” hanno realizzato un servizio sulla vicenda.
Secondo i legali di un giovane, i familiari avrebbero ricevuto nell’ottobre del 2019 l’offerta di 25 mila euro tramite la Caritas in cambio di un accordo con la clausola del silenzio. Il giovane ha raccontato ogni dettaglio circa le presunte violenze sessuali subite tra il 2009 ed il 2013, ovvero da quando aveva appena compiuto 16 anni e fino ai 20.
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