Un uomo e la sua biografia fatta di continui inganni e di menzogne. E’ “L’inganno” lo spettacolo di e con Alessandro Gallo, tratto da una storia vera, che sabato 29 febbraio alle ore 20.30 sarà messo in scena al Teatro Garibaldi di Enna per “Un teatro per la città”, la rassegna teatrale che guarda al sociale impaginata da Walter Amorelli e organizzata dall’amministrazione comunale pensando a un pubblico più giovane.

Con questo spettacolo, finalista al Premio Scenario 2019, Alessandro Gallo continua la sua strada verso la narrazione dell’educazione criminale: partendo dal suo vissuto disegna, con ironia, rabbia e dolore i volti di una Napoli che si scontra quotidianamente contro il peso claustrofobico di un familismo che trasforma la bellezza dei vincoli solidali tra famiglie in comportamenti omertosi, in silenzi e sguardi dalle sfumature mafiose.
Il legame di sangue diventa così un vincolo, una cerniera arrugginita che ostacola l’ingresso di un qualcosa o di un qualcuno, uomo o divino che sia, che ne voglia riscrivere un cambiamento.

Una biografia che si annoda tra due dimensioni nelle quali il protagonista è costretto a muoversi con parsimonia: la dimensione narrativa, che si affida all’esercizio democratico della denuncia contro le mafie, e una dimensione onirica di contatto e di scontro con un piccolo branco di corpi che ne vor-ranno impedire la narrazione stessa.

Alessandro Gallo è nato a Napoli nel 1986. È scrittore, attore e regista teatrale. Vive a Bologna e da anni lavora nel campo dell’educazione alla legalità con progetti di teatro civile. Ha pubblicato il romanzo autobiografico Scimmie (2011, Premio Iride, Cava de’ Tirreni 2012), Andrea torna a set-tembre (2014) e Tutta un’altra storia (2017, Premio Sgarrupato 2018).

È coautore insieme a Giulia Di Girolamo del romanzo inchiesta sulle mafie in Emilia-Romagna “Non diamoci pace”. Diario di un viaggio (il)legale (2014), e autore nelle antologie La giusta parte (2011), La Via di fuori (2012) e La Grammatica di Nisida (2013, Premio Napoli Cultural 2013). Ha curato l’antologia La parola liberata dalle mafie (2010, menzione speciale Premio Cevenini 2012). Nel 2014 ha ricevuto la Medaglia d’argento al valor civile Premio Carlo La Catena per l’attività editoriale e per il teatro di impegno civile. Nel 2016 ha ricevuto il Carlino d’Oro da QN Il Resto del Carlino per le attività educational al contrasto alle mafie.