Ancora un finanziamento, sul fronte del recupero dei monumenti e della valorizzazione dei beni culturali del centro storico di Troina, dopo quelli della chiesa dell’Immacolata Concezione, del Ponte di Failla, dell’ex Convento del Carmine e della pittura muraria del Cristo Pantocratore del Santissimo Sacramento.
Per un importo complessivo di 367 mila euro, nell’ambito del progetto “Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati”, la campagna lanciata nel 2016 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per segnalare le bellezze dimenticate d’Italia e il recupero dei luoghi culturali abbandonati, il Governo ha finanziato il restauro dell’antica chiesa di San Nicolò Piazza di via Conte Ruggero.
La costruzione normanna del centro storico della città, chiusa ormai da diversi decenni al culto e dichiarata inagibile per motivi di sicurezza e di pubblica incolumità, su 7 mila 500 richieste pervenute da tutte Italia, per le quali sono stati stanziati complessivamente 150 milioni di euro, figura tra i 273 siti selezionati, 12 dei quali in Sicilia.
“Siamo molto soddisfatti per aver centrato un altro importante obiettivo per la nostra amministrazione – commenta il sindaco Fabio Venezia. Con il restauro della Chiesa di San Nicolò recuperiamo un altro importante monumento del centro storico per renderlo fruibile al pubblico e inserirlo nel circuito culturale e turistico della nostra città”. La richiesta di finanziamento, avanzata dall’amministrazione comunale d’intesa con la Curia Vescovile della Diocesi di Nicosia e il compianto arciprete monsignor Antonino Proto, era stata avviata sulla scorta di un progetto esecutivo redatto già diversi anni fa dall’architetto Giovanni Impellizzeri, su incarico della parrocchia Maria Santissima Assunta, di cui la chiesa fa parte, per restaurare il prospetto esterno e le pareti interne.
L’edificio, che custodisce al suo interno tre pregevoli dipinti di olio a tela dell’ Ottocento, l’estate scorsa è stato oggetto di un intervento straordinario di messa in sicurezza del tetto, che rischiava di crollare sull’unica navata su cui grava, realizzato grazie al contributo di 100 mila euro pervenuto dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali.
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