A conclusione di un percorso durato quattro mesi, il progetto teatrale “Odissea – un racconto mediterraneo”, produzione del Teatro Pubblico Ligure di Genova, porta sul palcoscenico del Teatro Garibaldi di Enna un altro grande interprete: sabato 9 aprile, alle ore 20,30, Giuseppe Cederna proporrà i Canti VI-VIII, “Odisseo nell’isola dei Feaci”.

Cederna, attore, scrittore, viaggiatore, ha dato alle stampe molti libri tra cui Il grande Viaggio e Piano Americano. Attore nel film premio Oscar Mediterraneo di Gabriele Salvatores, oltre che per “Odissea” collabora con il Teatro Pubblico Ligure per il progetto “Iliade – un racconto mediterraneo”: “Io sono un attore-narratore – dice Giuseppe Cederna – e questo ormai è diventato per me un racconto-radice, dovuto al piacere dato dalla materia, il momento in cui Odisseo viene liberato e arriva da Nausica e piange lacrime che sono di pudore, ma anche da cosa l’Odissea rappresenta per l’Umanità, una grande testimonianza che raccogliamo noi oggi, a nostra volta testimoni di fatti storici enormi quanto gravi. E non vedo l’ora di salire sul palcoscenico di Enna perchè portare questo testo nel cuore della Sicilia, lì dove tutto è accaduto, lo considero una boa del mio viaggio per aggirare il capo”.

Il direttore del Teatro Pubblico Ligure di Genova Sergio Maifredi, che il progetto “Odissea – un racconto mediterraneo” ha ideato e di cui firma la regia, parla della serata del 9 aprile e traccia un bilancio di questi mesi di spettacoli al Teatro Garibaldi di Enna: “Ogni volta che si instaura un rapporto con un pubblico nuovo, in questa nostra Odissea ‘a tappe’, si riceve una gioia particolare dal riconoscere, sera dopo sera, i volti degli spettatori e vederli sempre più complici, partecipi , in attesa della prossima puntata – dice Sergio Maifredi -. Non esiste un teatro se non vi è una comunità, e a Enna l’abbiamo trovata: in un sindaco e in una amministrazione sempre presenti, in un direttore artistico, Mario Incudine, appassionato e trascinante, nei volti che ogni sera ci hanno accolto”.

Sergio Maifredi descrive poi questa ultima tappa del “viaggio” di Odisseo al Teatro Garibaldi di Enna: “Cederna affronta uno degli snodi fondamentali dell’Odissea, quando Odisseo ha finalmente l’occasione di raccontarci la sua versione dei fatti. Vi è un gioco di specchi tra Omero che guarda Demodoco il cantore che, invitato dal re Alcinoo, canta le gesta di Odisseo che a sua volta si fa cantore. Il racconto passa da una inquadratura in ‘oggettiva’ ad una in ‘soggettiva’, ora viviamo l’Odissea con gli occhi del protagonista”.

L’Odisseo di Giuseppe Cederna al “Garibaldi” di Enna mette dunque il sigillo a un percorso che, da gennaio ad ora, ha proposto per il progetto “Odissea” appuntamenti di grande prestigio e di enorme interesse e che hanno riscosso un grande successo: Tullio Solenghi in gennaio ha proposto il Canto XIX, “Odisseo e Penelope”; Maddalena Crippa in febbraio si è misurata con il personaggio di Penelope (Canto XXIII); a marzo Amanda Sandrelli ha vestito i panni della Ninfa Calipso: “Quattro appuntamenti, quattro momenti molto diversi dell’Odissea – sottolinea Sergio Maifredi -l’ironica astuzia di un Odisseo incarnato da Tullio Solenghi, l’umanità di Penelope interpretata da Maddalena Crippa, la dolcezza rassegnata di Calipso con Amanda Sandrelli, il cantore Giuseppe Cederna che raccoglie il testimone di Odisseo cantore a sua volta alla reggia di Alcinoo”.

Odisseo arriva alla terra di Alcinoo, l’isola dei Feaci, dopo otto anni trascorsi nell’isola di Calipso.
Nell’isola di Alcinoo avviene il “montaggio” dell’Odissea, in un gioco di rimbalzi e di specchi tra cantori: Omero in “oggettiva” canta il presente di Odisseo; Demodoco da un’altra prospettiva canta per gli ospiti del re Alcinoo e per Odisseo, non ancora rivelatosi, la storia del distruttore di Ilio, di Odisseo stesso. Odisseo è già mito. Odisseo si commuove e nasconde il volto col mantello.
Qui, al banchetto di Alcinoo, Odisseo si fa cantore a sua volta e canta “in soggettiva” la sua versione, la sua Odissea.
Ed è ancora qui che nasce il flash back, il primo flash back della letteratura occidentale. La narrazione non segue più il tempo che procede lineare in avanti ma un tempo che gira, torna indietro “con il rewind”, si avvolge creando cerchi in cui ogni episodio vive in assoluto.

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