Se pensate che sia una trovata recente quella di cercare l’anima gemella in contesti in cui i single hanno possibilità di incontrarsi e fare conoscenza, cosa che ricorda alcuni format televisivi che, nell’ultimo decennio, riscuotono grande successo, sappiate che questa usanza ha origini ben più antiche.
Basti pensare alla “Festa di li schietti” a Terrasini, in provincia di Palermo, manifestazione, che coinvolge tutta la cittadinanza e richiama centinaia di turisti ed ha come protagonista indiscusso un albero.
Si tratta di una prova di destrezza con la quale il giovanotto “schietto”, ovvero celibe, dimostra la propria abilità e forza fisica in modo da impressionare la ragazza dei suoi sogni ed arrivare a conquistarne il cuore.
A questo scopo solleverà un albero di arancio amaro del peso di 50/55 Kg e, mantenendolo alzato ed in equilibrio con una sola mano, lo farà roteare più tempo possibile, dimostrando la sua forza e la sua virilità.
La festa risale dalla seconda metà dell’800 ai primi del ‘900 e richiama le feste primaverili pagane dedicate ad Adone e collega l’inizio dell’equinozio con le ricorrenze pasquali e il trionfo della vita.
E’ la festa della rinascita dove l’albero rappresenta la vegetazione ed è partecipe della natura intera come simbolo della fecondità che si rigenera senza interruzione. Nel corso della cerimonia si svolge anche un banchetto aperto a tutti i partecipanti le cui pietanze sono accompagnate da vino locale.
Programma edizione 2020
11 e 12 aprile
Sabato 11 : il comitato degli schietti, si reca in uno dei giardini di Contrada Paternella, per il taglio dell’albero e addobbato con fazzoletti rossi (di quelli usati dai contadini), nastri colorati e ciancianeddi, cioè campanellini usati per i finimenti dei cavalli.
Così addobbato l’albero viene portato in giro su di un carro trainato da un cavallo riccamente bardato con finimenti per le feste. Quindi l’albero arriva all’inizio del paese dove lo attende la banda musicale.
Domenica 12 : fin dalle prime ore dell’alba gli schietti lavorano per dare gli ultimi ritocchi all’albero, pronto così a ricevere la benedizione del parroco del Duomo dopo la celebrazione della prima Messa. Inizia così il suo viaggio per le vie del paese dove, chi lo desidera, può alzare l’albero versando un’offerta fino alla domenica pomeriggio.
Le finestre, i balconi ed i terrazzi si riempiono di donne, bambini ed anziani desiderosi che almeno un’alzata dell’albero gli sia dedicata. L’alzata più importante, comunque, è quella che viene fatta sotto il balcone della fidanzata, la zita. Anticamente l’alzata era circoscritta ad una dichiarazione d’amore, quasi un’anticipazione alla parlata tra i genitori dei ragazzi che stabiliva l’impegno d’amore dei propri figli. In questo caso l’alzata dell’albero rivestiva un’importanza decisiva, perché la buona riuscita della prova poteva far nascere ammirazione o meno da parte della ragazza per la prestazione del ragazzo.
L’alzata dell’albero continua nel pomeriggio in piazza Duomo con l’intervento di commissioni giudicatrici che alla fine della gara assegnano i premi ai vincitori, ovvero a coloro i quali riescono a tenere alzato l’albero per più tempo.
Caratteristico è l’abbigliamento dei giovani schietti che indossano dei tipici costumi, ispirati a quelli degli antichi siciliani dell’agrigentino, che prevede pantaloni e gilet di velluto nero, camicia bianca, foulard rosso, dei “pon pon” anch’essi rossi che fungono da cravatta e, infine, un berrettino rosso.
Per info :
Pagina facebook Pro Loco Terrasini
Sito Comune di Terrasini
Commenta con Facebook