Il “diplomatico” è un goloso dolce dalla forma rettangolare tra i più antichi del panorama dolciario siciliano.
Nonostante la sua bontà, dovuta alla compresenza di due parti, una morbida e una croccante, che racchiudono una golosa crema, oggi questo dolce è quasi dimenticato e risulta piuttosto difficile da reperire.

 

In passato, infatti,  all’interno delle migliori  pasticcerie  tradizionali di tutta l’Isola, facevano capolino dalle vetrine   facendo bella mostra di sé  insieme a cassate siciliane, cannoli, buccellati, sfince di San Giuseppe e tutti gli altri capisaldi della pasticceria siciliana accanto ai quali non sfiguravano affatto.

Si tratta di un dolce di  origini antiche, dicevamo, anche se sembra  che le origini  non debbano ricercarsi in Sicilia. Secondo alcuni, sembra che il dolce abbia questo nome  perché  ricordi una torta simile  inviata in dono da un diplomatico del ducato di Parma nel 1454 a Francesco Sforza, duca di Milano. Secondo altri, invece, questo dolce è nato a Verona, nel periodo post-natalizio per utilizzare gli avanzi del pandoro, tipico del luogo. Ciò che è certo è che, una volta giunto in Sicilia, la crema pasticcera, tipica della versione “nordica” sia stata sostituita ( il che non stupisce affatto) con la crema di ricotta, golosa prerogativa della maggior parte dei dolci made in Sicily.

La ricetta originale  del diplomatico comprende parte morbida costituita da una base pan di Spagna intrisa nell’Alkermes su cui “poggia” uno stato di crema ricoperta, a sua volta, da uno strato croccante di pasta sfoglia. La versione siciliana si differenzia dalle altre,   che sono farcite di crema pasticcera o chantilly, solo perché  perchè viene utilizzata la crema di ricotta, dolce filo conduttore che unisce tanti dolci siciliani.

Dal momento che oggi, purtroppo, questo sontuoso dolce per molti fa parte solo dei ricordi poichè raramente si trova nelle pasticcerie, di seguito, vi proponiamo la ricetta del diplomatico in modo che i più volenterosi e golosi possano prepararlo in casa, portando così avanti un’antica tradizione siciliana.

Articoli correlati