Era ricercato dalle forze dell’ordine, in particolar modo dalla Polizia, dopo che Il G.i.p. del Tribunale di Catania aveva emesso nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare.
Dal 18 Giugno scorso, l`uomo appartenente ad una organizzazione malavitosa catanese, si era reso irreperibile.
La Sezione narcotici della Squadra Mobile Etnea, aveva portato a termine una operazione dedita ad interrompere un traffico internazionale di droga, proveniente dall’Albania, ma anche dalla vicina Calabria, che alla fine veniva smerciata nel quartiere catanese di San Cristoforo.
Al 63enne arrestato, organico all’organizzazione mafiosa, è attribuito un curioso soprannome:”Lo scheletro”
Quando ieri pomeriggio, gli uomini della Squadra Mobile di Messina, hanno avuto la certezza della sua presenza in casa si sono recati sul posto, malgrado si siano fatti riconoscere, nessuno ha aperto la porta dell`abitazione, dunque è stata compiuta una irruzione.
All’Interno della residenza, oltre al destinatario dell`ordinanza di custodia cautelare, vi era anche la 30enne compagna rumena ed il figlio di 4 anni nato dalla loro relazione.
Il latitante è stato così trasportato al carcere di Gazzi su disposizione del Pubblico Ministero di turno, mentre la compagna è stata denunciata in stato di libertà con l`accusa di favoreggiamento personale.
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