Funzionari dell’agenzia delle dogane e monopoli di Messina hanno scoperto un’azienda che spacciava per italiani alimenti che in realtà erano importati dall’estero. Ad essere scattata una denuncia.

La tutela del made in Italy

L’operazione è maturata nell’ambito di attività contrasto alla contraffazione e per la tutela del made in Italy. Stando a quanto accertato, questa azienda importava rilevanti quantità di alimenti di origine extraeuropea che successivamente venivano miscelati con lotti più piccoli di prodotti simili, lavorati nei propri stabilimenti, con lo scopo di ottenere una miscela che veniva immessa sul mercato internazionale etichettata con la dicitura “origine italiana”. Il titolare della società è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

Altro scandalo con il grano

Non è la prima volta che emergono situazioni simili in Sicilia. Nel maggio scorso ci fu un’altra operazione in cui si scoprì che grano contraffatto veniva miscelato con altra tipologia non riportata in etichetta. E’ quello che scoprì la guardia di finanza con operazioni in tutta Italia e che ha finito per coinvolgere anche la Sicilia. Ci furono anche le province di Palermo, Agrigento e Caltanissetta tra quelle finite all’interno dell’operazione a livello nazionale sulla cosiddetta pirateria agroalimentare.

I quantitativi

Furono oltre 105 le tonnellate di grano duro sequestrate in diverse regioni d’Italia dalla guardia di finanza nel corso di un’operazione di contrasto alla pirateria agroalimentare condotta in collaborazione con la Sicasov, la società cooperativa d’interesse collettivo agricolo dei selezionatori costitutori. I finanzieri del nucleo speciale beni e servizi svilupparono una mirata analisi di rischio nel settore agroalimentare finalizzata a verificare il rispetto degli obblighi in materia di produzione e commercializzazione di varietà certificate di frumento duro.

I riscontri investigativi

Sulla base delle risultanze degli accertamenti preliminari e delle informazioni fornite da Sicasov, ente che tutela i diritti di proprietà intellettuale sulle varietà vegetali, furono inviate mirate segnalazioni ai comandi provinciali interessati, che hanno dato corso agli interventi ispettivi. Nel corso dei controlli che ne sono scaturiti vennero fuori varie ipotesi illecite quali l’utilizzo di semi sprovvisti della prescritta certificazione, la vendita di grano delle varietà protette “Antalis”, “Marco Aurelio”, “Athoris”, “Avispa”, “Lg Anubis” e “Tirex” senza aver assolto i relativi obblighi ed ancora la miscelazione di grano con altro di differenti varietà.

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