• Archiviata l’inchiesta sulla morte della dj Viviana Parisi e del figlio Gioele Mondello
  • La decisione è stata motivata con provvedimento di 495 pagine
  • Il consulente dei legali della famiglia di Daniele Mondello “Valutiamo ricorso in Cassazione”
  • Il Gip “Suicidio unica ricostruzione compatibile”

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l’inchiesta sulla morte della dj Viviana Parisi, 41 anni e del figlio Gioele Mondello, di 4 anni, trovati morti nell’agosto 2020 nelle campagne di Caronia. La decisione è motivata con un provvedimento di 495 pagine.

Consulente “Valutiamo ricorso”

“Siamo molto delusi – ha commentato Carmelo Lavorino, criminologo e consulente dei legali di Daniele Mondello, padre di Gioele e marito di Viviana – a noi sono arrivate al momento solo due pagine. Quando potremo leggere le motivazioni vedremo se sarà il caso di ricorrere in Cassazione e fare ulteriori indagini difensive”.

Il legale, “Fatto tutto per evitare archiviazione”

“Siamo consapevoli di aver fatto tutto quanto possibile per evitare l’archiviazione, e rimaniamo convinti che ci siano stati degli errori di valutazione. Quando avremo tutte le pagine dell’archiviazione del Gip, valuteremo eventuali altre azioni, al momento non conoscendone il contenuto non possiamo sbilanciarci”. A dirlo l’avvocato Pietro Venuti, legale di Daniele Mondello padre di Gioele e marito di Viviana Parisi.

Nei prossimi giorni i funerali

“Ora – prosegue Venuti – i corpi verranno restituiti alla famiglia e nei prossimi giorni si svolgeranno i funerali”.

Procuratore di Patti, “Gip approva nostra tesi”

Il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, commenta l’archiviazione dell’inchiesta. “Il Gip ha sostanzialmente confermato quanto da noi affermato nella richiesta di archiviazione e in particolare ha sottolineato che il quadro complessivo che è emerso: quello di una donna fragile che aveva più volte dato segnali pericolosi sottovalutati dai familiari, in particolare dal marito Daniele Mondello”.

Ed ha aggiunto: “Spero che ora si metta la parola fine a questa vicenda dopo che anche il Gip ha rilevato come effettivamente fossero fantasiose le tesi della famiglia e dei legali di questa. E questo lo dice un giudice terzo come richiesto da loro e spero che quindi agiscano di conseguenza”.

Gip, “Richiesta Procura basata su ponderoso lavoro”

“La richiesta di archiviazione” è frutto di “corpose risultate investigative” frutto di “un poderoso lavoro della Procura”. Lo scrive il Gip di Patti, Eugenio Aliquò, nella sintesi dell’ordinanza con cui ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta.

“Suicidio unica ricostruzione compatibile”

“La morte di Viviana Parisi a causa del gesto suicidario come conseguenza del lancio dal traliccio è l’unica compatibile con le risultanze investigative” e “c’è la certezza che la morte del piccolo Gioele non possa essere collegata, neanche indirettamente, all’azione umana”. Così il Gip nell’ordinanza con cui ha disposto l’archiviazione.

Il giudice “condivide pienamente la ricostruzione” della Procura sottolineando “l’onestà intellettuale” dei Pm nel riconoscere di “non avere potuto dare risposte certe sulle cause della morte” del bambino.

La decisione del Gip è arrivata a conclusione dell’udienza camerale che si è tenuta il 22 ottobre scorso, dopo che i legali delle famiglie di Viviana Parisi e Gioiele Mondello si erano opposti all’archiviazione dell’inchiesta avanzata dal procuratore di Patti, Angelo Cavallo, il 29 luglio.

“Il corpo della donna – scrive il giudice Aliquò nelle 495 pagine del decreto di archiviazione – presenta tutti i segni compatibili con un decesso dovuto a una precipitazione dall’alto, dunque compatibile con la caduta dal traliccio”. E le lesioni riscontrate sono state “causate in via esclusiva da tale caduta e non sono riconducibili all’opera di terzi”.

Il corpo del bambino, invece, ricostruisce ancora il Gip, “presenta segni di morsi di animali post mortem, eseguiti su un corpo privo di vita”. Inoltre, sottolinea ancora, “non si può trascurare la totale assenza di un movente che avesse potuto in qualche modo fornire una chiave di lettura ad un’azione così incredibilmente efferata ai danni di una donna e di un bambino in tenera età del tutto indifesi”.

Tutti i dati raccolti, osserva , “appaiono del tutto incompatibili con un’eventuale aggressione ed opera di soggetti terzi”. La tesi dei legali dei familiari di Viviana Parisi e Gioele Mondello, di un duplice omicidio ‘mascherato’ ad opera di ignoti, per il giudice, alla luce di “tutte le pregnanti considerazioni” della Procura di Patti, condivise dal Gip, “è da respingere”.

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