Chiuso l’Atelier sul mare di Castel di Tusa nel Messinese, l’albergo che è soprattutto un museo d’arte contemporanea, unico nel suo genere e uno dei simboli dell’eccellenza siciliana, creato in quarant’anni dal mecenate Antonio Presti.

L’albergo è chiuso da settimane, da quando i carabinieri del nucleo antisofisticazioni e sanità di Catania hanno multato la struttura e imposto al titolare di sistemare alcuni bagni e di adeguare la struttura alle norme di sicurezza.

Un controllo che l’artista non ha digerito, che lo ha scoraggiato. Ciò nonostante Presti ha provato a mettersi in regola, almeno in prima battuta. Questa era la sua intenzione che però si è scontrata con le difficoltà burocratiche e il costo della ristrutturazione. Tanto che negli ultimi giorni è subentrata la rassegnazione.

“Sono anziano – allarga le braccia sconsolato Antonio Presti – Ho 70 anni e non sono più in grado di gestire un albergo, ma sono anche molto amareggiato a chi rimarrà tutto questo quando io non ci sarò più? Sto cercando di riorganizzare la fondazione Fiumara d’Arte, di trovare chi ha la voglia e la competenza di portarla avanti. Spero nell’aiuto delle istituzioni, mi auguro che la Regione possa prendersi cura della Fiumara. Oggi mi sento abbandonato e sono stanco».

Il controllo dei Nas è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Troppe regole da rispettare «per un artista come me e allora ognuno a casa sua, resta solo la fondazione – si sfoga Presti – Per ora non riapro, sto riflettendo su come tutelare il mio lascito artistico». Da quarant’anni Presti valorizza i territori siciliani. L’attenzione per gli altri e la condivisione dell’arte sono i suoi punti fermi da sempre. La sua idea di bellezza non si è di certo affievolita e se non riaprirà l’albergo ha già pronta una nuova proposta: «vorrei trasformare l’Atelier sul mare in una scuola d’arte contemporanea – dice Presti – Dove fare una triennale della contemporaneità, non più un museo mummia, ma dinamico». Sull’importanza dell’hotel più volte è intervenuto anche l’ex sindaco di Tusa, Luigi Miceli, auspicando che venisse al più presto riaperto al pubblico: «L’Atelier sul mare è un centro di elaborazione ed esposizione dell’arte, è il cuore pulsante della Fiumara che da quarant’anni è una vetrina mondiale del nostro territorio – sottolinea Micheli – Perderla sarebbe un danno incalcolabile per Castel di Tusa e per la Sicilia».

Per ora la stanza del profeta – omaggio a Pier Paolo Pasolini – rimarrà chiusa, come anche le altre 19 camere-installazioni realizzate da artisti internazionali come Mario Ceroli, Hidetoshi Nagasawa, Mauro Staccioli, Vincenzo Consolo, Danielle Mitterrand,Raul Ruiz. Le brutte notizie per Castel di Tusa non finiscono qui: qualche giorno fa il “ Cavallo eretico” di Antonello Bonanno Conti che si ergeva imponente davanti all’Atelier sul mare è stato smantellato. Una scultura di quattro metri realizzata in acciaio e inaugurata nel giugno del 2020 che aveva arricchito la collezione Fiumara d’Arte. «A settembre verrà rimontata a Librino – promette Presti – un luogo simbolo della rinascita, un cavallo per i bambini di Librino, un cavallo che invita tutti, soprattutto le nuove generazioni, a fare le proprie scelte, a diventare eretici».