Tra il 2017 e il 2018 in Sicilia sono state emesse complessivamente 399 interdittive antimafia. Quelle adottate dalla prefettura di Messina sono state 106, e hanno rappresentato lo strumento principale con il quale contrastare il fenomeno dell’accaparramento dei pascoli e dei relativi finanziamenti, soprattutto nella zona dei Nebrodi.

Secondo quanto scrive tempostretto.it, nei due anni anni presi in esame dal bilancio fatto a Palermo a margine di un convegno sull’infiltrazione mafiosa nell’economia dell’Isola, lo strumento è stato utilizzato soprattutto nei settori delle costruzioni, dei rifiuti e delle slot machine, dove l’infiltrazione mafiosa è sempre a livelli molto alti e preoccupanti.

“Nel mondo degli appalti – ha commentato il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho – ci sono frazioni libere e altre occupate da veri e propri cartelli formati da 70 anche 80 società che servono in sostanza ad aggirare le leggi e il codice degli appalti. Ho chiesto che venga costituita una banca dati con i nomi non solo degli appaltatori e degli affidatari ma anche di coloro che partecipano, perché spesso ci troviamo di fronte a qualcuno che recede e allora domandiamoci perché recede”.

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