Fare la spesa in alcuni supermercati di Messina, senza pagare, era diventata un’abitudine per i componenti di un gruppo familiare della città dello Stretto tanto che dai prodotti alimentari erano poi passati ai profumi.

Sei persone sono ritenute responsabili, a vario titolo, di furto aggravato e rapina impropria in concorso.

In passato i carabinieri li avevano colti sul fatto eseguendo anche degli arresti, ma nello scorso week end è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip di Messina: due sono finiti in carcere, due ai domiciliari, per gli altri l’obbligo di dimora con divieto di uscire nelle ore notturne.

Le indagini risalgano già ai primi mesi del 2015 quando alcuni componenti della banda vennero deferiti perché sorpresi con un ingente quantitativo di merce rubata nei supermercati di Messina.

Il gruppo, tutti parenti, come si vede nelle immagini di videosorveglianza trafugava prodotti esposti sugli scaffali, nascondendoli tra gli indumenti dopo avere neutralizzato i dispositivi antitaccheggio. Così supervano le casse senza pagare e senza far scattare allarme.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri in alcuni “le azioni furtive sono state accompagnate da gravi minacce rivolte ai responsabili, alle guardie giurate ed ai dipendenti dei supermercati presi di mira” che avrebbero provato ad opporsi alle incursioni. “Minacce certamente gravi – spiegano gli inquirenti – anche in considerazione della notoria “vicinanza” di alcuni dei rei ad ambienti della criminalità comune messinese, aspetto che aveva creato anche un certo clima di intimidazione tra i dipendenti”.