Trovato il corpicino di Gioele adesso resta la parte più complessa. Accertare come sono morti madre e figlio.
Tante le ipotesi in campo, ma la procura di Patti ha delle certezze. I tasselli mancanti sono stati trovati. Il corpo di Viviana e del piccolo Gioele. Tanto che la conferma viene dal fatto che sono state sospese le ricerche di Gioele attivate nelle campagne di Caronia.
La macchina dei soccorsi si è fermata e il campo base sta per chiudere. Un altro forte segnale del fatto che si ritiene sempre più probabile che i resti umani trovati ieri siano quelli del piccolo Gioele.
Adesso resta capire la causa della morte della mamma e del suo piccolo. “Noi non aspettiamo i 90 giorni per avere i risultati scritti della consulenza dei nostri periti. Loro ci dicono immediatamente quello che, secondo loro, è successo. Già ce lo hanno detto. E posso dire che loro delle certezze le hanno a loro modo comunicate, riservandosi all’esito di accertamenti, in particolare di quelli istologici. Ma una pista, una lettura chiara degli avvenimenti già c’è stata data”.
Lo ha detto il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, confermando la notizia che “nell’auto di Viviana Parisi sono stati trovati due certificati medici sullo stato di salute della donna” e che, su questo tema, “altri accertamenti sono in corso”.
“In questo momento tutte le ipotesi sono aperte: o una morte contestuale o in momenti separati. Dobbiamo verificare. Le risposte più importanti arriveranno dagli accertamenti medico legali e grazie alla collaborazione di altre professionalità”.
Nelle campagne di Caronia “c’è stato un intervento successivo degli animali sull’effetto dispersione, o al momento dei fatti o successivamente”.
Lo ha detto il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, anticipando la nomina di nuovi esperti per l’autopsia, ma “non prima di sabato prossimo, anche dopo…”. “Mi auguro che dagli esami dei resti – ha aggiunto – si possano capire tante cose”.
Si sviluppano anche nel centro medico di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), in cui Viviana Parisi era stata visitata, le indagini sulla tragica morte della donna, trovata senza vita l’8 agosto sotto un traliccio della luce, tra i boschi di Caronia. I resti umani trovati ieri potrebbero essere del figlio Gioele – la certezza arriverà dall’esame del Dna – ed erano sparsi tra i rovi a una sessantina di metri in linea d’aria dal corpo della madre. A trovarli, ieri, è stato un ex carabiniere. In un giallo ancora tutto da chiarire la donna, sotto choc per un incidente stradale subito, potrebbe aver lasciato l’auto sulla Messina-Palermo, e aver ucciso Gioele per poi suicidarsi, forse temendo che il bimbo le venisse portato via proprio per le sue condizioni psicologiche.
Oppure il bambino potrebbe essersi ferito nell’incidente – che alcuni testimoni dicono che era vivo non esclude che possa essersi sentito male dopo-: Viviana potrebbe allora aver lasciato il corpo ed essersi buttata dal traliccio per la disperazione. O, ipotesi meno probabili per gli inquirenti – i due potrebbero essere stati uccisi da malintenzionati incontrati nella fuga o da un branco di animali selvatici. Di certo c’è che la polizia sta tentando di capire le reali condizioni psichiche della donna. I pm, inoltre, starebbero per nominare come consulente un perito per avere un quadro preciso della personalità di Viviana.
Intanto oggi Daniele Mondello è andato alla caserma Calipari di Messina, dove c’è anche la sede della polizia scientifica, per un prelievo che consenta l’estrazione del suo Dna per compararlo con quello dei resti umani trovati ieri nelle campagne di Caronia per permetterne il riconoscimento.
Un analogo prelievo, per lo stesso motivo, sarà effettuato anche a uno dei nonni materni di Gioele, i genitori di Viviana Parisi. Al papà del bambino son stati mostrati alcuni oggetti trovati a Caronia, comprese un paio di scarpette blu che potrebbero essere del figlio.
Le scarpette blu che sono di Gioele. Le ha riconosciute durante l’incontro con la polizia il papà del bambino, Daniele Mondello. Lo si apprende dalla sorella dell’uomo, Mariella Mondello.
“Le scarpette che la polizia ha mostrato a Daniele Mondello sono quelle che lui aveva regalato a Gioele assieme alla moglie. Non ci sono dubbio che siano le sue”.
Lo afferma il legale del papà del bambino, l’avvocato Pietro Venuti aggiungendo che l’uomo è stato in Questura per firmare dei documenti per esami che saranno eseguiti domani sui vestiti di Viviana Parisi. Il penalista ha precisato anche che il prelievo per il Dna è stato eseguito su Daniele Mondello e sul padre di sua moglie, Luigino Parisi
Le lunghe ricerche hanno innescato forti polemiche. “Persino per ritrovare Gioele la mia famiglia ha dovuto fare affidamento sulle proprie forze: ancora una volta ha dovuto metterci una pezza”. Lo dice l’avvocato Claudio Mondello, legale della famiglia e cugino di Daniele Mondello, padre del piccolo Gioele e marito della dj Viviana. “La credibilità dello Stato ne esce fortemente compromessa e non posso che dolermene – aggiunge – Devo, tuttavia, ringraziare i tantissimi volontari che ci hanno sostenuto col loro sudore ed amore. E’ una Italia che ci restituisce speranza”.
“Queste ricerche sono state un fallimento”. Lo ha detto Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre di Gioele, uscendo dalla Questura di Messina e prima di recarsi nella caserma Calipari.
I vigili del fuoco sono “profondamente addolorati” per la tragedia di Caronia e “vicini al dolore” di Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre di Gioele. E’ quanto si legge in una nota della direzione regionale della Sicilia in cui si sottolinea come “tutto il nostro personale, tutti i vigili del fuoco che hanno partecipato e si sono impegnati senza sosta nelle ricerche, si stringono intorno a lui”.
“In queste giornate terribili – prosegue la nota – dopo aver trovato qualche giorno fa il corpo senza vita di mamma Viviana, animati da un forte sentimento di speranza, abbiamo fatto tutto il possibile, insieme ad altri Enti ed Istituzioni coinvolte nelle ricerche, per trovare anche Gioele”. “Grazie all’accorato appello del padre ed alla cassa di risonanza che proprio i mezzi d’informazione hanno fatto a questa tragica vicenda – ricorda la direzione regionale dei vigili del fuoco della Sicilia – c’è stato un nuovo impulso alle ricerche fornito dai residenti del luogo che volontariamente si sono uniti agli uomini e alle donne delle istituzioni ed ai volontari organizzati, già impegnati già sul campo, apportando un indiscusso valore aggiunto all’attività, grazie anche alla specifica conoscenza del territorio”.
Commenta con Facebook