“Viviana Parisi si è suicidata”. Questa la conclusione a cui è arrivata la Procura di Messina secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica. La donna venne trovata senza vita l’estate scorsa nelle campagne circostanti l’autostrada Palermo-Messina, in territorio di Caronia, nel messinese. Prima fu trovato il suo corpo e poi quello del figlioletto, diversi giorni dopo sempre nelle vicinanze. Due morti tragiche che ancora oggi restano avvolte nel mistero.

Corpi dilanianti da animali dopo il decesso

Viviana Parisi si sarebbe tolta la vita, secondo quanto oggi sostengono i medici legali che hanno effettuato l’autopsia sul corpo della donna. Tra le prime ipotesi formulate ci fu quella che madre e figlio, dopo essere stati coinvolti in un incidente lungo l’autostrada da cui ne uscirono illesi, sarebbero stati aggrediti da alcuni animali che si aggiravano nelle campagna attorno l’asse autostradale. I medici legali però evidenziano nella loro relazione che in realtà i corpi furono dilanianti dopo il loro decesso.

Altre clamorose ipotesi

Clamorosa l’ipotesi che invece viene pubblicata oggi nelle pagine del “Il Giornale”, dove è stato intervistato il criminologo Carmelo Lavorino, consulente della famiglia Mondello: “Viviana – ha detto alla redazione giornalistica – non ha ucciso il figlio e non si è suicidata. I corpi delle vittime sono stati traslati da qualcuno e lasciati poi nel luogo in cui sono stati ritrovati. Abbiamo delle prove scientifiche”. A riprova che ancora il quadro è tutt’altro che chiaro, Lavorino ha evidenziato che le due salme non sono ancora state dissequestrate.

Le indagini

Sta di fatto che ancora restano molti contorni oscuri della vicenda e che ancora oggi fanno discutere molti esperti, con conclusioni diametralmente opposte. Qualche mese fa l’avvocato della famiglia colpita da questa tragedia, Claudio Mondello, sostenne che era da “escludere quasi definitivamente l’ipotesi che il bimbo possa essere morto nell’incidente perché da indiscrezioni non ci sarebbero microfratture nel cranio del bimbo dopo i primi rilievi. Questi elementi, insieme al fatto che non sono state trovate impronte di Gioele nel parabrezza e tracce di sangue con il Luminol, ci fanno propendere per la tesi che il bimbo non sia morto durante l’incidente”. Le indagini nel frattempo sono proseguite, furono sequestrati altri computer nella casa di Daniele Mondello, marito di Viviana e papà di Gioele, unicamente con l’obiettivo di verificare se la donna avesse cercato su internet la Piramide della fiumara d’arte e in che modo abbia ottenuto altre informazioni sullo stesso luogo.

 

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