Quasi undici milioni e mezzo di euro sarebbero destinati alla protezione dall’erosione costiera e circa tre milioni invece alla difesa da alluvioni, frane e colate. Il valore dei suddetti stanziamenti sarebbe unicamente “sociale” a detta del Prof.Giovanni Randazzo, associato di Geologia dell’università di Messina, esperto di erosione costiera e vicepresidente dell’Unione Europea per la Tutela Costiera (EUCC).

Secondo il professor Randazzo mancherebbe una reale pianificazione: “tanto che andrebbero ascritti al capitolo del fare piuttosto che a quello della tutela ambientale”. A Tono, per esempio, piuttosto che interventi tematici ad opere che provocheranno erosione delle coste in aree “sotto flutto”, sarebbe necessario agire sulle cause dell’erosione. L’area del Tono subisce le negative conseguenze delle opere realizzate a S.Saba sul Tirreno messinese.

Casabianca è un’area intensamente lottizzata fino a mare. Le concessioni edilizie hanno permesso di costruire fin sulla duna, portando il mare ad aggredire le aree in questione e quelle immediatamente vicine. Le zone urbanizzate nel rispetto di distanze di sicurezza, hanno arenili più profondi.

Se gli stanziamenti verranno veicolati verso la protezione delle case in discorso, piuttosto che allo scopo di una ricollocazione delle stesse – spiega il Prof.Randazzo – l’intero litorale andrà in erosione, con la conseguente compromissione delle aree attualmente sicure. I finanziamenti sarebbero, inoltre, più esosi.

A S.Margherita ed a Galati Marina, è prima necessario provvedere alla revisione dell’intera area Sud e di quella Nord, addirittura possibilmente arretrando le costruzioni. Invece che intervenire ancor prima sul waterproof cittadino, della Zona Falcata, della fascia costiera dello Zir e della ricostruzione del sistema urbanistico di Tremestieri.

Sarebbe auspicabile, pertanto, una pianificazione ed ancor prima un monitoraggio continuo dell’area costiera, come già si era proposto. Allo stesso modo, si dovrebbe procedere in tema di alluvioni, colate e frane, che ha all’attivo uno stanziamento di 3 milioni, che il Prof.Randazzo definisce “irrisorio”.

Questi fondi potrebbero, quindi, non bastare a ridurre ed a risolvere l’impatto ambientale. C’è, tuttavia, da correre ai ripari per poter favorire e non ostacolare il turismo, oltrecché compiere la messa in sicurezza necessaria all’incolumita generale

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