Il sindaco di Messina Cateno De Luca dopo aver annunciato ieri la decisione di ritirare l’ordinanza, che prevedeva ulteriori restrizioni a Messina rispetto alla zona rossa voluta dal presidente della Regione Musumeci, si è ritirato per 48 ore nel suo paese di origine a Fiumedinisi per “riflettere”. Ambienti vicini al primo cittadino spiegano che De Luca starebbe valutando anche le sue eventuali dimissioni da sindaco perchè “amareggiato dalle reazioni dei cittadini” in seguito alla sia ordinanza restrittiva.

Il sindaco peloritano ieri, dopo aspre polemiche e l’invito da parte dell’assessore alla Salute Razza, ha revocato la sua ordinanza, che prevedeva anche l’uso dei droni per il controllo del territorio. Lo ha fatto, come ha dett lo stesso Cateno de Luca, dopo pesanti minacce nei suoi confronti e della sua famiglia delle quali si sta occupando anche la Digos. De Luca ieri alla fine di una diretta Facebook ha detto che si sarebbe occupato per quanto riguarda la prevenzione della pandemia solo degli aspetti che gli competono e aveva chiesto alle partecipate che si occupano di raccolta rifiuti e servizi sociali di non predisporre ulteriori servizi di competenza dell’Asp. Infine ha sostenuto che da mesi l’Asp non fornisce numeri chiari che permettano di avere un quadro reale sull’andamento dei contagi in città. “Si tratta, chiaramente, di limitazioni incompatibili con le primarie ed irrinunciabili esigenze di ordine sociale. Confidiamo pertanto in un provvedimento di rettifica”. Aveva detto Razza invitando il sindaco  a fare un passo indietro.

Messina da lunedì è zona rossa. Lo prevede un’ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci,  d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza – viste le relazioni delle Asp di Messina. Un provvedimento che serve a salvaguardare la salute pubblica e contrastare la diffusione del Coronavirus. Le misure restrittive resteranno in vigore fino a domenica 31 gennaio. Ma De Luca ha voluto fare di più, chiudendo la sua città ben oltre quanto avvenuto a marzo 2020. Chiusi anche quei reparti interni a supermercati e ipermercati nei quali si possono trovare prodotti che si vendono nelle categorie di negozi che invece chiude (ad esempio ferramenta).

Nella foga chiusurista oltre ad annunciare i controlli con i droni per evitare la gente in giro De Luca aveva chiuso anche edicole e librerie ma anche i negozi di prodotti per gli animali.