Una dedica speciale e un pianto sincero che ha un sapore liberatorio. Vincenzo Nibali è tornato. Il corridore messinese, considerato ormai fuori dai giochi, vince la tappa di Risoul staccando tutti in classifica e riapre il giro d’Italia a due tappe dalla fine.

Ma nelle lacrime di Vincenzo, c’è qualcosa di più del semplice aspetto sportivo. C’è la rabbia di un ciclista che, praticamente tutti, davano in crisi; c’è la commozione di un uomo che ha dedicato la vittoria al piccolo Rosario Costa, il 14enne messinese che gareggiava per la squadra dello “squalo dello stretto”.

Si spiegano così, al traguardo, le lacrime di un ciclista che ha vinto giro e tour e che di tappe concluse alzando le braccia al cielo, ne ha viste già tante. Questa vittoria, però, è speciale. Sia per la dedica, sia per il valore sportivo.

Nibali rientra prepotentemente in corsa per la vittoria della corsa rosa e, adesso, ha solo 44 secondi di ritardo dal colombiano Chaves che, oggi, ha indossato la maglia di leader della classifica generale. Quella maglia rosa che Vincenzo proverà a conquistare nella tappa di domani, l’ultima prima della vetrina finale di domenica.

Da Guillestre, in France, fino a Sant’Anna di Vinadio in provincia di Cuneo. 134 km e 4 salite terrificanti oltre i 2000 m. Il classico ‘tappone’ di montagna che, verosimilmente, deciderà il giro 2016. Non sarà facile perchè il colobiano Chaves è un osso duro, ma Vincenzo ci proverà in tutti i modi.

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