Il governo Meloni fa sul serio, il ponte sullo Stretto di Messina. si farà.  Il progetto esecutivo sarà pronto entro luglio del prossimo anno e già domani in Consiglio dei Ministri arriverà il relativo decreto.

Il cronoprogramma, 31 luglio 2024 progetto esecutivo

“Il cronoprogramma di realizzazione dell’opera, con la previsione che il progetto esecutivo è approvato entro il 31 luglio 2024”. E’ la data indicata per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina dalla bozza del Decreto legge recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente.

Il decreto in discussione

Domani, giovedì 16 marzo il Consiglio dei Ministri darà il suo via libera al decreto. Sette articoli, dall’assetto societario e la governance alle disposizioni finali. La bozza di Decreto legge in discussione reca le disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente. Ritorna la società Stretto di Messina Spa alla quale – si legge nel testo – “partecipano Rfi, Anas, le Regioni Siciliana e Calabria, nonché, in misura non inferiore al 51%, il Ministero dell’economia, che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il Ministero delle infrastrutture, al quale ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa”.

Il Mit – ha spiegato una nota del ministero – ha trasmesso il “Decreto Ponte” con urgenza perché la legge di bilancio 2023 ha fissato al 31 marzo il termine in cui è revocato lo stato di liquidazione della Società “Stretto di Messina”, concessionaria per la realizzazione e gestione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente. È necessario, quindi, che entro tale data siano definite le nuove regole di funzionamento della società, nonché tutti i procedimenti per il riavvio delle attività di progettazione e realizzazione dell’opera. E così sarà

Lo aveva annunciato Salvini in collegamento a Palermo

Per questo l’ordine del giorno della riunione del pre-Consiglio in programma oggi è stato integrato, con il dl “per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il continente”. Lo aveva annunciato Matteo Salvini già nei giorni scorsi.

“Opera che costa di più non farla”

“A metà marzo porteremo in Cdm il decreto Ponte sullo Stretto. E’ un’opera che costa di più non farla che realizzarla. La prossima settimana avrò una riunione ai massimi livelli”. Ad annunciarlo, come detto, era stato proprio il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, in collegamento in occasione di un convegno tenuto al porto di Palermo. “Oggi non fare il Ponte sullo Stretto sarebbe una fesseria. In un momento storico nel quale grazie alle scelte dei governi si realizza una velocizzazione con una nuova riqualificazione delle ferrovie in generale nel Sud Italia, non fare il Ponte che rimane come un collo di bottiglia sarebbe veramente un’idiozia, una follia“. Aveva aggiunto Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Barbagallo: “Nuove poltrone ben retribuite”

“Il ministro Salvini, incurante dell’appello del Quirinale a non abusare dello strumento della decretazione d’urgenza, propone in cdm un decreto legge per nuovi e ulteriori posti di sottogoverno ben remunerati, con un cronoprogramma che non verrà mai rispettato. La spregiudicatezza di questo governo non ha limiti: specula, alla vigilia del voto per le amministrative in Sicilia, con la speranza della popolazione del mezzogiorno di ammodernamento delle infrastrutture”.
Lo dichiara Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera e segretario regionale del Pd Sicilia.

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