Un insegnante è finito ai domiciliari perché accusato di aver scambiato messaggi “hot” con un’allieva. L’uomo in qualche caso si sarebbe spinto anche a chiedere incontri dal vivo. L’arresto è scattato da parte della polizia di Stato.

Le accuse al docente

Con l’accusa di pedopornografia minorile, l’insegnante finito ai domiciliari a Sinagra, nel Messinese. A eseguire la misura cautelare sono stati i poliziotti del Commissariato di Capo d’Orlando, come disposto dal Tribunale di Patti. La procura ha anche disposto il sequestro del cellulare dell’insegnante al fine di analizzare i file e le chat salvate nel dispositivo.

Le indagini della polizia

I primi accertamenti sul caso erano stati eseguito dagli agenti orlandini e dalla sezione messinese della Polizia Postale. Sotto la lente degli investigatori sono finiti le foto e i messaggi sulle chat che il docente e la ragazza adolescente si sarebbero scambiati negli ultimi mesi.

La denuncia dei genitori

Sono stati i familiari della ragazzina a far scattare le indagini dopo aver letto sulle chat alcune presunte richieste d’incontro dal vivo. L’uomo adesso dovrà difendersi nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip che ne ha autorizzato l’arresto.

Da patti una storia di orrore nei giorni scorsi

Sempre nel messinese, nei giorni scorsi, è venuta fuori un’altra storia che ha generato sconcerto e incredulità. L’ennesima e triste storia di abusi e sopraffazione ai danni di un minore proviene dal Messinese e stavolta riguarda una madre che avrebbe abusato del figlio. La Procura della Repubblica di Patti, a seguito di denuncia presentata per presunti abusi sessuali perpetrati da una madre sul figlio minore, ha avviato un’intensa attività investigativa. L’indagine scaturisce dalla denuncia presentata dal padre del bambino a seguito del rinvenimento di una registrazione audio rilevata sul telefono cellulare dell’altra figlia, anch’essa minore.

Le accuse

Nel pomeriggio del 4 agosto, la polizia ha dato esecuzione nei confronti della donna di 46 anni, all’ordinanza di arresti domiciliari emessa lo stesso giorno dal gip del tribunale di Patti su richiesta del sostituto procuratore  Alice Parialò. La donna è accusata di aver compiuto con il figlio minore, di 7 anni, ed affetto da disabilità psico-motoria, atti sessuali consistiti nel reciproco toccamento delle parti intime. Dalle indagini sarebbe emerso che la donna toccava il figlio e che il bambino, su richiesta della stessa, compiva atti sessuali con la madre.